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TEMPO DI FUNGHI, MANGIARLI SENZA RISCHI. LUNEDÌ 19 SETTEMBRE RIAPRE L’ISPETTORATO MICOLOGICO

foto funghi

Lunedì 19 settembre riapre l’ispettorato Micologico dell’Ausl di Imola.
Il periodo autunnale, ovvero quella stagione caratterizzata da clima umido e temperato assai favorevole alla crescita dei funghi, richiama gli appassionati raccoglitori nei boschi ricchi di tante specie e varietà, purtroppo non tutte commestibili. Alcune varietà tossiche o velenose assomigliano a quelle commestibili e possono confondere il raccoglitore poco esperto, trasformando una buona pietanza in un rischio per la salute. Per prevenire tali rischi, l’Ispettorato Micologico dell’Ausl di Imola è a disposizione dei cittadini, nella sede di:

Polo Territoriale Città di Imola: Ispettorato Micologico dell’AUSL di Imola via Amendola 8;
orari di apertura al pubblico: : il servizio è aperto nei giorni di lunedì, martedì, giovedì e sabato dalle 12,30 alle 13,30 tel 0542604944

Negli altri giorni e nei periodi di non stagionalità per funghi è comunque sempre possibile contattare i micologi chiamando, dalle 8.30 alle 12.30, la segreteria dello Sportello della Prevenzione al numero telefonico 0542604950 o lasciando direttamente i funghi per il controllo presso la sede del Dipartimento di Sanità pubblica dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.00.

La certificazione dell’ispettorato è a titolo gratuito e ricomprende sia i funghi destinati al consumo diretto sia le partite di funghi spontanei destinati alla vendita.

”Nel corso degli anni abbiamo identificato diversi funghi velenosi come: Amanita phalloides, Lepiota a piccola taglia, Galerina marginata, Entoloma lividum (sinuatum), Cortinarius orellanus ecc.. funghi che possono portare alla morte o alla necessità di un rapido trapianto di organi. – spiega Francesco Baldinini micologo dell’Ausl di Imola – Inoltre, con costante e preoccupante regolarità sono stati presentati anche atri funghi come: Clitocybe olearia, Hypholoma fascicolare, clavaria, Russula emetica e Agaricus xanthoderma (xantodermus), che possono provocare intossicazioni/avvelenamenti di varia entità.
Molti di questi funghi velenosi o tossici spesso sono stati raccolti in parchi delle città o giardini domestici.
“Purtroppo non sono neppure mancate situazioni in cui i cittadini non si sono rivolti a noi e sono finiti in ospedale con gravi complicazioni – continua Baldinini – Tra le cause più comuni di errore il confondere funghi mangerecci con sosia non commestibili capaci di trarre in inganno con la loro somiglianza i raccoglitori. Come nel caso delle pericolosissime Lepiota a piccola taglia (Helveola, bruenneoincarnata, josserandii) che, invece, possono essere scambiate con l’innocuo e commestibile Marasmius oreades (gamba secca/chiodino).

È indispensabile per la propria sicurezza sottoporre tutti gli esemplari raccolti al controllo dell’ispettorato micologico prima del consumo, ricordando che per una buona riconoscibilità i reperti devono essere integri (devono essere presenti sia il gambo che il cappello), e che i funghi raccolti devono essere riposti in contenitori adeguati, (rigidi o a rete) ed areati ed idonei a diffondere le spore. Vietatissime le buste di plastica o i sacchetti.

Nel caso si sospetti un caso di avvelenamento o di intossicazione è necessario contattare il 118 o recarsi al Pronto Soccorso, riferendo al personale sanitario quanto tempo è intercorso tra l’ingestione dei funghi e la comparsa dei sintomi e descrivendo con precisione i funghi ingeriti. Si sottolinea che eventuali funghi non utilizzati o scarti della pulitura devono essere portati con sé in ospedale perché possono essere di grande aiuto per l’identificazione.