Abbiamo appositamente aspettato di scrivere qualcosa sulla notizia data dall’Ausl di Imola sulla scomparsa dell’operatore del Pronto Soccorso di Imola, perché volevamo vedere come sarebbe stata presentata questa notizia ed abbiamo avuto ragione di aspettare. Non abbiamo dimenticato come fu trattata la notizia della morte di un altra dipendente dell’Ausl di Imola, l’oss scomparsa a 45 anni. In quel caso, con la “emergenza covid”, visto che eravamo vicini alla vaccinazione di massa con vaccini sperimentali e si parlava ancora sotto voce dell’eventuale obbligatorietà di vaccinazione (in barba al Codice di Norimberga), era arrivato anche il cordoglio del sindaco Marco Panieri sull’onda della “forte commozione”, “che ha colpito profondamente la nostra Comunità”.
Adesso invece, per l’operatore del Pronto Soccorso di Imola, tutta questa commozione non si è verificata da parte del Sindaco con delega alla Sanità. Qualche commozione c’è stata da parte dei sindacati, dell’AUSL su facebook, ma niente locandine sui giornali. Eppure la morte di questo operatore del Pronto Soccorso, scomparso “prematuramente ed inaspettatamente nella tarda serata dell’8 aprile scorso” è importante, visto che nel suo profilo facebook alla sua foto aveva aggiunto il motivo “Mi sono vaccinato”.
Nonostante le rassicurazioni della figlia infermiera che “MIO PADRE non ci ha lasciato per il covid, non ci ha lasciato per il vaccino (che lui aveva fatto, fiero e in piena consapevolezza)”, una risposta ufficiale dell’AUSL su questo caso sarebbe meglio, visto i tanti commenti e le diverse reazioni scatenate dal post facebook. Chi ha pubblicato la foto dell’operatore morto con la scritta “mi sono vaccinato”, adesso ha anche la responsabilità di “spegnere il fuoco” e quindi chiediamo all’AUSL di fare un altro post e di dirci ufficialmente la causa della morte di questa persona, visto che lavorava in un Pronto Soccorso, e non a casa in smart working. Questa persona lavorava in un posto dove si recano tanti malati ed in un posto dove adesso tramite il Decreto Legge 01/04/2021 n° 44 di Draghi è stata imposta l’obbligatorietà vaccinale ai sanitari. Sarà morto per troppo lavoro di infarto? Il vaccino ha potuto causare l’infarto? Non esiste nessuna correlazione? Non sappiamo. Finché esisteva la libertà di scelta vaccinale bastavano le rassicurazioni di qualche famigliare, perché chi vuole vaccinarsi è giusto che lo faccia, ma chi non vuole, non deve subire le imposizioni soprattutto quando sappiamo benissimo che si tratta di vaccini sperimentali, ma nessuno ci può impedire di farci delle domande e di chiedere di avere delle risposte ufficiali.
#Postilla La foto che abbiamo postato per salutare il collega e porgere il cordoglio dell'Ausl è quella che lui aveva…
Pubblicato da Azienda Usl di Imola su Venerdì 9 aprile 2021