Non ci soprende la posizione della segetaria confederale CGIL Imola espresa sul Carlino, tanto per un sindacato di comunisti il detto latino “errare humanum est perseverare diabolicum” non ha alcun senso nella sua prima parte, ma solo nella seconda. Omai è chiaro per tutti tranne per questa sindicalista che è stato un erore a utilizzare la parola “immunizzazione” in rigurada alla vaccinazione di massa.
Come si puo continuare a parlare dell’imunizazzione quando in un solo anno sono state fatte 3 dose e nonstante questo la gente, soprattuto vaccinata si contagia finisice in ospedale e pure muore. Se ce stata tutta sta “immunizazione” perche adesso non si parla piu di “ciclo completo”, ma di “ciclo primario”? Perche adesso dopo 3 dose vogliono imporere l’obbligo di TAMPONE anche per i VACCINATI per entrare nei locali pubblici come le discoteche, i cinema, i teatri per partecipare a eventi e feste?
La risposta è perche tutto quello che è stata raccontato sull’ “imunizazzione” è stato una grande bugia e adesso è troppo difficile tornare indietro, ma da buona comunista la Colina sente il bisogno di perseverare in modo diabolico con propeste aberanti. Per Collina “è estremamente necesario l’obbligo vaccinale” e lo vuole per una mareea di categorie di lavoratori, non porta alcun argomento scientifico a riguardo, ma soltanto invoca delle stime dei giornali sul numero dei lavoratori non “immunizzati”.
Dopo un giro di parole dove dimostra il suo servilismo per la narativa governativa sul green pazz’ rinforzato, riconosce che è stato indtrodotto per “constringere i piu resistenti a vaccinari”. Oviamente che questa tizia sindicalista non ha problemi di coscienza, non li interessa tutti i casi di miocaradite segnalati dopo l”ulteriore palliativo” o tutti gli effeti aversi e pure la morte subita dalla gente. Non ha alcun problema che il governo “dei migliori” ha decisio di allungare il periodo di “emergenza” in barba alla Costituzione ( e questa sarebbe una “antifascista”), ma insiste sul obbligo vaccianale dimenticando le bataglie del suo sindacato sotto lo slogan “il corpo è mio decido io”…
Nel suo deliro, con tutti questi “immunizati” con i quale l’altro “antifascista” Bonaccini si gonfiava sotto l’albero ecologico di Imola, dice che “stiamo vivendo un periodo nel quale gli ospedali saranno presi d’assalto da pazienti con Coronavirus” e con un spudoratezza disarmante afferma che il personale sanitario “non è stato integrato nei numeri”, questo dopo che degli operatori sanitari e sani sono stati licenzati, per non aversi piegato al ricatto vaccinale messo in atto dal “ville affarista”. Ma ricordiamoci giusto una cosa, quando quei operatori venivano licenziati (e gli altri adesso devono fare i turni massacranti) i compagni sindicalisti erano tutti a Roma per fare propaganda politica per il candidato della sinistra…
Alemno su una cosa siamo d’accordo con la Colina, nel finale dei suoi deliri dice che “ora ce bisgono dei fatti concreti” e un fatto conretto sarebbe anche quello di brucciare le tessere sindacale…