Bologna, 03 agosto 2021 – Il clima impazzito lascerà di sicuro un segno meno anche nella produzione di uve a bacca bianca e rossa in Emilia-Romagna. «Si parte prima di Ferragosto, con la vendemmia dei bianchi base spumante, ossia Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot. È atteso un calo produttivo medio del 20-30% in Emilia-Romagna, con picchi fino al 40% nella zona del Lambrusco e nella Bassa Romagna, e differenze significative tra areali in base all’intensità dei fenomeni atmosferici quali ondate di gelo, grandinate e siccità, che hanno colpito a macchia di leopardo il territorio regionale». La stima del presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Mirco Gianaroli, è rapportata alla super produzione dell’anno scorso che ha superato i 6,6 milioni di quintali (+ 14, 7% sul 2019). L’Emilia-Romagna è la terza regione d’Italia per quantitativi di vini prodotti, dopo Veneto e Puglia, e la quinta per superficie vitata (52.035 ha totali nel 2020).