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ASSESSORE BRIENZA: “VOGLIAMO RENDERE STABILE IL PIÙ POSSIBILE IL PERSONALE EDUCATIVO CHE LAVORA NELLE NOSTRE SCUOLE”

Giuseppina Brienza, assessore alla Scuola Imola

Giuseppina Brienza, assessore alla Scuola Imola
Giuseppina Brienza, assessore alla Scuola Imola

Il Sistema 0 – 6 anni, cioè l’ istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni è finalmente diventata oggetto di una legge dello Stato: la legge n. 107/2015.
Con questa legge il Parlamento ha delegato il governo ad adottare un decreto legislativo relativo a questa delicata materia. “Il testo attuale (all’art. 1, comma 181, lettera e) presenta una sintesi del disegno di legge 1260, composto da ben 14 articoli, che ci auguriamo rimangano il riferimento principale per i successivi decreti attuativi che entro il 2016 dovrebbero essere definiti, delineando con chiarezza i criteri che il decreto legislativo dovrà ottemperare: innanzitutto il diritto di tutti i bambini a pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco” fa sapere Giuseppina Brienza, assessore alla Scuola.
“È ugualmente fondamentale che anche in questa nuova normativa risuoni con chiarezza l’importanza della partecipazione delle famiglie alla scelta degli obiettivi educativi e alla vita nei luoghi frequentati dai loro figli – commenta Giuseppina Brienza – . Quindi viene dato molto spazio alla partecipazione e alla cittadinanza attiva. Non saranno servizi per l’infanzia e scuole dell’infanzia qualunque quelli che accoglieranno i bambini, ma dovranno poter offrire loro esperienze educative di qualità. Il modello preso ad esempio da chi sta lavorando a questa parte della legge è il modello emiliano romagnolo, di cui Imola è un esempio in regione”.
Il governo dovrà prevedere nel quadro di un piano di azione nazionale un sostegno finanziario costante per il sostegno alla gestione dei servizi del sistema integrato 0-6, ma anche un sostegno straordinario per l’estensione dei nidi e la generalizzazione della scuola dell’infanzia. Il sistema integrato 0–6 anni, figlio della riforma della scuola, manterrà intatte le competenze in capo ai Comuni ed ai privati per quanto già di loro competenza, con la scuola dell’infanzia statale che continuerà ad essere gestita dal Ministero dell’Istruzione, come avviene oggi. La scuola dell’infanzia non verrà estrapolata dal proprio contesto: manterrà quel legame con la scuola primaria che l’ha vista inserita all’interno degli istituti comprensivi. Con l’approvazione delle legge delega, in pratica, si aggiungerà solo il segmento 0-3 anni all’attuale impianto 3-6 anni. Quindi, dichiara l’assessore Brienza “sempre nell’ottica di una continuità verticale che vedrebbe perfettamente integrato il sistema 0-6 anni, vedremo così lavorare in compresenza fra loro educatori dei nidi con i docenti della scuola d’infanzia, ognuno con le proprie competenze, dove ogni figura manterrà i propri ruoli professionali. Tale sperimentazione inizierà nel nostro territorio dalla scuola di Sesto Imolese, dal prossimo anno scolastico”.
La legge fa capire che il nuovo sistema formativo degli alunni più piccoli dovrebbe essere finanziato con un meccanismo di copertura del 50% a carico dello Stato e dell’altro 50 % da dividere tra Regioni, Comuni e famiglie (sulla base dell’Isee che abbiamo dettagliato ed aggiornato) e questo dovrebbe senza dubbio agevolare l’inserimento nel sistema di molte più famiglie di quelle attuali. Inoltre, la legge annuncia i finanziamenti per l’edilizia scolastica, che dovrebbero consentire agli Istituti esistenti sui territori di adeguarsi logisticamente al nuovo sistema. “Questa importante parte della legge 107/2015, trasformerà il servizio da welfare a prettamente educativo, quindi i nidi entreranno a far parte del sistema educativo a tutti gli effetti e non saranno più un servizio a domanda individuale. “Si tratta quindi di una rivoluzione che, se si avvererà, dovrà trovare Imola pronta” sottolinea l’assessore alla Scuola.

COME IMOLA SI PREPARA ALLE NOVITÀ DELLA LEGGE – “La prima cosa da fare è rendere stabile il più possibile il personale educativo che lavora nelle nostre scuole, in quanto questo consentirà quella programmazione didattica, di trasmissione di buone prassi, oltre alla formazione continua, che permetteranno al nostro sistema di potenziare e consolidare la propria qualità e di accogliere le innovazioni” chiarisce l’assessore Brienza.
In questo contesto si inseriscono proprio i concorsi banditi dal Comune e in corso in questi giorni, per assumere con contratti di Formazione Lavoro 2 educatori per i “nidi” e 3 insegnanti per le scuole d’Infanzia. I posti vacanti ai nidi (in totale ad oggi sono 8), verranno coperti con contratti a tempo determinato triennale da educatori provenienti dalla stessa graduatoria comunale. I posti vacanti alle scuole d’infanzia verranno anche essi coperti con contratti a tempo determinato triennali dai docenti provenienti dalla graduatoria comunale, che però, visto il piccolo numero dei partecipanti al concorso (sono 14) non potrà ricoprire le esigenze complessive (sono circa 18 i posti vacanti, considerando svariati pensionamenti), per cui, anche per l’anno scolastico 2016/2017 si ricorrerà a docenti provenienti dalla Cooperativa Il Solco, che già in questo anno ha gestito un appalto.
“I docenti provenienti dalla Cooperativa Il Solco che dovranno garantire i programmi educativi del Comune nella scuola d’infanzia saranno 3, e saranno utilizzati per la gestione di una sezione intera ed una part-time. La scuola d’infanzia coinvolta sarà la “Gasparetto”, nel quartiere Zolino, che già l’anno scorso aveva visto l’introduzione di docenti provenienti dalla cooperativa, su una sezione – sottolinea l’assessore Brienza -. La scelta è stata individuata in armonia con il personale docente delle scuole d’infanzia, e condivisa nei gruppi di coordinamento che si sono svolti, dopo aver preso atto che l’esperienza di questo anno scolastico si sta concludendo in modo molto positivo, sia per il personale docente che ha operato condividendo il lavoro fatto all’interno della scuola, che per le famiglie dei bambini coinvolti”.
In particolare, per le sezioni che verranno interessate il prossimo anno è stato pensato ed organizzato dai servizi all’infanzia del Comune un progetto di continuità che vedrà le nuove docenti a contatto con i bambini e le loro famiglie in alcune giornate di incontro a scuola, (mattinate di lavoro e pomeriggi di gioco) nei mesi di maggio e giugno prossimi. Altro tassello che l’Amministrazione pensa di mettere in atto per il reperimento di personale docente è quello di indire un Bando di Mobilità, che potrebbe consentire a personale già di ruolo di altri territori di potersi trasferire nel nostro.
Questa programmazione è stata condotta in sintonia con il personale educativo delle nostre strutture ed ovviamente i responsabili dei servizi infanzia e di questo sono stati informati anche i referenti del Comitato “La scuola pubblica non si appalta” che nell’estate 2015 fu fra i protagonisti di un acceso dibattito sui nostri servizi educativi, come pure le organizzazioni sindacali.

LA LINEA POLITICA CHE IL COMUNE VUOLE SEGUIRE – La linea politica che il Comune intende perseguire viene così spiegata dall’assessore Brienza: “vogliamo cercare la stabilità, partire dalla stabilità con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione e non dal dover sanare la continua emergenza. Proprio la stabilità ci consentirà di poter pensare e progettare insieme il futuro dei nostri servizi all’Infanzia, con serenità e confronto, con i nostri docenti, inseriti nelle nuove leggi dello Stato che prevedono anche una grande partecipazione delle famiglie e delle realtà locali”. Una scelta che per l’assessore Brienza va fatta “senza trascurare quello che viene attuato di buono e funzionale anche in altre città vicino ad Imola, come Bologna e Reggio Emilia, nel solco della nostra tradizione e del nostro impianto di sistema integrato vigente che, ricordiamolo, ci rende in grado di far fronte alla richiesta delle famiglie del nostro territorio, come in pochi altri casi su tutto il territorio nazionale e per questo va sempre senza dubbio sostenuto”.
A questo proposito l’assessore Brienza ricorda che “mentre in molte zone di Italia le amministrazioni sono arrivate a chiudere i nidi, il nostro territorio ha scelto di dedicare energie per progettare le modalità migliori per poterne mantenere la gestione diretta anche tramite il sistema legislativo che la legge 107/2015 sembra offrire. Aggiungo che, con l’approvazione recente dei progetti partecipativi e dei regolamenti annessi, Imola si mostra all’avanguardia, in quanto fra i regolamenti approvati vi sono anche quelli che consentiranno di liberare e rendere di più semplice attuazione i progetti proposti dalle Associazioni dei genitori riguardo le nostre scuole”. I processi di collaborazione con le Associazioni dei genitori sono infatti fondamentali. A questo proposito, l’assessore Brienza ne ricorda uno per tutti che si sta sviluppando sul territorio in modo esemplare: “è quello del Nido d’Infanzia Scoiattolo che, con l’ Associazione “Amici dell’infanzia Scoiattolo”, ha proposto un progetto di crescita della struttura che vede coinvolti molti soggetti, a partire da BeniComuni, dall’Istituto Superiore “Scarabelli – Ghini”, da Università Aperta e dal Rotary Club che insieme hanno portato livelli di innovazione all’interno del nido che possono veramente chiamarsi ad esempio e fungere da obiettivo da raggiungere per tutte le strutture del nostro territorio”.