Riceviamo e pubblichiamo
Vi anticipamo la risposta (se mai verrà pubblicata…) alle due lettere “pilotate” pubblicate su Sabato Sera del 03/12/2015 (allegate), citate e lette come intervento da consiglieri della maggioranza (Spadoni e Laghi) nel consiglio comunale straordinario sulla discarica di Imola .
Legambiente ImolaMedicina
Egregio direttore,
provo di rispondere in maniera molto sintetica alle due lettere (manifestazioni contro la maleducazione e ambientalismo immaginario), frutto della società consumistica e quindi della cultura dominante in cui viviamo, per cui il rifiuto è tale e come tale và smaltito e non recuperato e trasformato in risorsa.
Nel caso della “maleducazione”, mi limito semplicemente a ricordare all’ “anonimo signore”, che chi dovrebbe certificare la validità degli impianti, alimenti, acque, aria e tanto altro a tutela della nostra salute, sono gli stessi che dicevano che era tutto a norma di legge, (Sindaci, ARPA, ASL, autocontolli, Ministero della Sanità, ecc) a Taranto, Brindisi, Brescia, La Spezia, Terra dei Fuochi, ecc, ecc…: quindi faccia un po’ lui…. se ci dobbiamo fidare di chi dovrebbe rendere conto ai cittadini, anzichè, come invece avviene nei fatti, al sistema economico-politico.
La lettera del sig. Onorio Zavagli è esemplificativa di come vanno le cose e di chi sia la responsabilità, e con questo rispondo anche a parte della lettera del sig. Marabini sulla sindrome di Nimby!
Quindi gentile sig. “anonimo”, si chieda come mai, nonostante la legislazione italiana sia ricca anche in questo campo, di leggi, norme e regole, chi di dovere non interviene, ma si limita solo ad “educare” o “sensibilizzare”, e veda il sig. “anonimo” quale altro verbo costruttivo aggiungere, pur di mantenere lo status quo, ovvero di vendere tanto rifiuto, da smaltire poi nel modo meno costoso e più redditizio! E’ chiaro il concetto?!…Scelgano poi entrambi i lettori quali siano i soggetti che ci sguazzano in questo turbine di “pattume”: al sottoscritto è molto chiaro!
Classico finale, poi, della prima lettera, “…dove li mettiamo i rifiuti….? Li porta via Grillo? La risposta sta in quelle leggi/direttive di cui sopra, che il suo Sindaco e il gestore dei rifiuti ignorano, ma che guarda caso, la stessa maggioranza della Regione Emilia-Romagna, non a guida Grillo, bensì PD, non più tardi del 5 ottobre scorso, ha ribadito con una apposita legge.
Veniamo al sig. Gianfranco Marabini, quello che legge L’Unità e cita il rinnegato Chicco Testa, ovvero colui che sposa la causa a seconda dell’ennesimo incarico che gli danno.
Cita casi di amministrazioni (anche queste non a guida Grillo….) che hanno ignorato e continuano ad ignorare quanto prescritto di cui sopra, tanto sanno che c’è chi aspetta a braccia aperte questo ben di pattume indifferenziato con “controllo… a vista“, i cui proventi non vengono investiti per una seria raccolta differenziata che trasformi il rifiuto in risorsa, ma in opere fallimentari per nostalgici appassionati della velocità con obsoleti mezzi a motore rompitimpani, piuttosto che cementificazioni del territorio abellite da qualche alberello o altre necessità delle amministrazioni locali, causa i tagli dei vari Governi (ops…..anche questi non a guida… Grillo…).
Ma la ciliegina sulla torta di queste due lettere, è l’accusa di sindrome di Nimby, a cittadini, lui compreso, che per 40anni hanno dovuto convivere con una discarica e che gradirebbero una qualità della vita un po’ più gradevole in un ambiente leggermente meno malsano.
Gentile sig. Marabini, leggendo lei L’Unità, ed avendo anchio qualche primavera come lei, non ho potuto fare a meno di associarla a quella famosa vignetta di Andrea Pazienza apparsa tanti anni fa per i lettori dell’Unità, quando dice al padre: “papà, papà, gli elefanti volano! Dove l’hai letta sta cazzata? Sull’Unità! Oh…ehm… sì…cioè…niente de che…30/40 centimetri….”
Sulle ragioni del no delle associazioni ambientaliste ad ampliare/sopraelevare l’attuale discarica e cosa fare dei rifiuti, quando, egregio direttore, vorrà pubblicare qualcosa di scritto, aldilà dei contenuti tecnici delle osservazioni, di quanto finora detto/scritto, personalmente, a nome anche delle altre associazioni ambientaliste, le ne sarò immensamente grato: nel frattempo allego una estrema sintesi, con totale disponibilità a qualsiasi chiarimento, che non siano i luoghi comuni finora letti o detti nei nostri confronti.