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PERCHE’ NON MI FIDO DI VIRGINIO MEROLA…

di Brigida Miranda

1432236-merolaVirginio Merola è il sindaco di Bologna. Di primo acchito, a me che sono napoletana dovrebbe stare simpatico. Non solo perché ha un cognome napoletano, come Mario Merola. Ma proprio perché è di origini campane, di Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta. Ricordatevela questa cosa man mano che leggete.

Quando era candidato a sindaco, il segretario della Lega Nord era ancora Bossi. E nel suo comizio in piazza a Bologna disse: “ma dove siamo finiti? Ma dove stiamo a Napoli che abbiamo candidato Merola?”

Ecco, solo per quello Virginio dovrebbe starmi simpatico. Però, non lo so, a pelle ho avuto sempre una certa diffidenza. Il mio fiuto politico mi diceva che c’era qualcosa che non andava. Punto primo era candidato con il Pd. E giustamente si è sbattuto a fare mille promesse. Venivamo dallo scandalo Del Bono.

A un certo punto della campagna elettorale Merola disse: “speriamo che il Bologna torni in serie A”. Voleva toccare i cuori dei tifosi. Ma non si era accorto che il Bologna in realtà era già in serie A. Giusto per farvi rendere conto della sensibilità del candidato sindaco della Città di Bologna.

Poi alle ultime regionali, tutti i dubbi che avevo si fanno realtà. Mi rendo conto che Merola è affetto da una strana patologia politica, “il benaltrismo”. Tu gli imputi una cosa, lui ha sempre un’altra cosa da fare. Ha sempre qualcos’altro da dire.

– Virginio, guarda che Salvini sta venendo a visitare il campo Rom di via Erbosa.

– Sì lo so, infatti ho rilasciato io l’autorizzazione all’Europarlamentare.

Poi i centri sociali sfasciano l’auto di Salvini e Merola dice che il segretario della Lega ha provocato. Scusa Virginio, ma l’autorizzazione gliela avevi rilasciata tu.

Virginio vive tutti i giorni a contatto con le meravigliose realtà dei centri sociali. Che una volta occupano un immobile, un altra sfasciano una sede del Pd, un’altra vanno a difendere i Rom del campo di via Erbosa… e lui, che vive beato nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie, ha partorito, dopo anni di sollecitazione, la proposta: chiudere l’Aula C di Scienze politiche, quella occupata da tempo immemore. Virginio, sei un grande, tu sì che hai davvero capito dove nascono i problemi. Perché Virginio nei rapporti umani ci crede proprio. Non è che la Città di Bologna è fuori controllo… è la crisi che deve passare. A parte che sta benedetta crisi, saranno 10 anni che deve passare… però che ci vuoi fare, prima o poi passerà. E pure se nel frattempo (oh, Virginio riporto le tue parole!) “aumentano gli sbandati che ne approfittano per compiere rapine, borseggi e spaccio di droga”…che ci vuoi fare, ha da passa’ ‘a nuttata, tanto per citare Eduardo De Filippo… Lo vedi che in fondo le tue origini non te le sei dimenticate… Ma non è che, nel frattempo, mentre passa la nottata, ti svegli un attimo e provi di chiudere quel campo Rom dove sono state arrestate 19 persone per spaccio?

Virginio è quel sindaco che, interpellato da Report sulla bomba ecologica sotto il centro di Bologna ha risposto: “ho altro da fare”. Doveva intervenire alla festa dell’Unità.

E’ quello che, quando il consiglio comunale giustamente gli ha fatto notare: “ma guarda che queste scorie tossiche bisogna trovare il modo di rimuoverle, forse dovremmo un po’ sollecitare Hera” ha risposto “ma tanto non siamo nella Terra dei Fuochi”.

Ecco Virginio, qui mi sei proprio scaduto. Hai perso tutto il tuo appeal di campano verace, semmai ne avessi avuto un po’. Cioè, tu vieni da Caserta e per evitare di prenderti le tue responsabilità, tiri in ballo la Terra dei Fuochi? Virginio, tu sei un sindaco, sei un pezzo di Stato porca paletta, non è che se sei primo cittadino a Bologna te ne sbatti di quello che succede nel resto d’Italia. Altrimenti dillo che sei leghista, così almeno apri gli occhi a quelli che pensano di aver votato a sinistra. Proprio senza pudore. Ma ti ricordi che il Comune di Bologna è il maggior azionista di Hera? E che Hera è andata a investire nella Terra dei Fuochi? O no? O te lo dobbiamo ricordare noi? O i giornalisti di Report?

Virginio Merola è quello che, condannato per il caso Lombardelli (uno che aveva la terza media e un diploma da ottico e che Virginio aveva assunto come dirigente con tanto di lauto stipendio), ha detto “tanto è solo un illecito amministrativo”. E’ il sindaco del “tanto per” e “tanto al chilo”.

Virginio Merola è un po’ come Daniele Manca, sindaco di Imola. Che non è solo sindaco, ma ha un casino di altri incarichi ovunque. Ce lo ritroviamo sempre dappertutto come il prezzemolo. Fanno la Città Metropolitana e lui è il sindaco. E Manca vicesindaco. E’ quello che ha detto: “avremo un’attenzione particolare alle periferie e ai piccoli territori”. Ma Virginio, secondo te, hai trattato in quel modo la tua terra di origine, te ne potrà mai fregare dei piccoli territori ex Provincia di Bologna?

Poi Virginio è pure presidente di Atersir, quella strana Agenzia territoriale per i servizi idrici e rifiuti, inventata dalla Regione. Tra Hera e Atersir è lì che si decide quanto noi cittadini dobbiamo sborsare ‘cash’ per il rusco. E in questo ente importantissimo Virginio ci rappresenta tutti, capite? Dopo le premesse di cui sopra, non so se c’è da stare tanto tranquilli. Anche perché, facendo una botta di conti, Virginio è sindaco di Bologna, Bologna detiene il 13,7% delle azioni Hera (almeno fino a quando non ha deciso di venderne una parte per fare cassa), Hera propone il prezzo della gestione dei rifiuti ad Atersir, dove ci ritroviamo di nuovo Virginio che è presidente e che dice che va tutto bene, vuoi mai ci fosse qualche problema e ci mettiamo contro Hera. Quella che non ha bonificato il sito di via Berti Pichat. Ma ovviamente non c’è mica un conflitto di interessi. Se non c’è Silvio di mezzo il conflitto non esiste, è un’allucinazione dei cittadini. Vero Virginio?