di Brigida Miranda
La sinistra a Imola è un concetto indefinito, astratto. Sono tutti di sinistra in realtà, però quando gli chiedi di fare o di dire qualcosa di sinistra, si fanno di nebbia. Quando sono arrivata a Imola, nel 2007, avevo decisamente una concezione strana della sinistra. Passavo davanti alla festa Lungofiume, vedevo i manifesti di D’Alema ed ero convinta che quella fosse la sinistra. Nel 2008 devo perfino aver consigliato a qualcuno di votare Daniele Manca. Me ne scuso. Ma non ero ancora entrata nelle dinamiche imolesi. La sinistra è quel concetto che gli amministratori grosso modo tirano fuori a ogni campagna elettorale. Pochi punti fondamentali: l’ambiente, Imola città verde, consumo di suolo zero, la meritocrazia, spazio ai giovani, prima il lavoro… Poi, vai ad esaminare l’atto pratico e pensi che se questa gente è di sinistra io sono Che Guevara. E io che mi permetto di dire che l’acqua non dovrebbe essere privatizzata e che una s.p.a. non dovrebbe gestire i rifiuti in monopolio, vengo additata come quella di destra. Una filo-Almirante, capite? Roba da Movimento sociale italiano.
Che, diciamoci la verità, io vengo dal Sud, non ho questa politicizzazione spietata come ce l’hanno qui in Emilia-Romagna, dove sono ancora in vita le persone che hanno fatto la Resistenza. Io, purtroppo o per fortuna, non ci arrivo con la testa a fare queste divisioni ideologiche. Io, se penso una cosa, la dico. Non sto a chiedermi se una cosa è di destra o di sinistra. La dico se è di buon senso. E rischio quasi sempre il linciaggio. Altri invece, prima di dire una cosa si devono consultare con il partito. Aspetta, ora non ti posso rilasciare l’intervista, devo parlare prima con Raccagna. Devo sentire viale Zappi. L’intervista a Marcello Tarozzi gliel’avrò chiesta tipo due anni fa. Perché la sinistra deve avere una posizione condivisa. UNA POSIZIONE CONDIVISA? Sorridi, sei su Scherzi a Parte!
La sinistra è quel concetto astratto che talvolta si palesa, politicamente parlando, in quell’entità chiamata Federazione della sinistra. Nell’ultima legislatura aveva come rappresentante in giunta Donatella Mungo, in quota Rifondazione. Talmente di Rifondazione che ha privatizzato 90 dipendenti pubblici. Li ha spediti tutti alla Benicomuni, quella diretta da Loris Lorenzi capite? Quello che non riusciamo proprio a mandare in pensione!?! Uno già pensionato e che ha altri 4/5 incarichi pubblici pagati con i nostri soldi!
La sinistra, dopo aver sfilato in piazza contro Benicomuni e contro la stessa sinistra, quella di Donatella Mungo, alle ultime elezioni si è alleata con il Pd. Quello della Benicomuni. E si chiamava Sinistra in Comune. Mi pare coerente. Cioè, se uno non lo vede non ci crede! Però alle ultimi elezioni, per fare finta che esistesse una sinistra dissidente, hanno creato due liste civiche (non una, ma due, come se non stessimo già pieni!): Imola Migliore e Liberi a sinistra. Perché questa sinistra era più libera. Però, a capo della coalizione ci mettiamo uno che viene dal Pd, Giorgio Laghi. E uno che viene dal Sel, Francesco Chiaiese. Però, nel frattempo, il Sel è alleato con il Pd di Daniele Manca. Una tale coerenza devo averla vista un altro paio di volte in Gianfranco Fini e Angelino Alfano, forse anche in Pierferdy Casini. Lo so è proprio un macello, proprio non se ne viene fuori. Ripeto, se uno non le vede ste cose, non ci crede.
La sinistra è quella proiezione mentale, tipo teletrasporto, per la quale una stessa persona può essere, pressoché contemporaneamente, segretaria della Cgil e assessore nella giunta Pd. Elisabetta Marchetti è un ologramma. Tipo Jem e le Holograms. Che mentre stai alla manifestazione della Benicomuni o a scioperare in piazza con i lavoratori, poi stai seduta al tavolo con Daniele Manca e magari stringi pure la mano al Ministro Poletti. Quello che governa con Renzi. Che ha abolito l’articolo 18. Che era presidente di Legacoop. E che non sapeva niente di Cesi e 3 Elle.
Poi, anche per la sinistra tutto questo era diventato troppo. Si era accorta che non era abbastanza sinistra. Ma va? Com’è che non ti eri accorta che dentro la coalizione ci stava pure una lista civica dal nome inquietante, Fornace Viva? Cioè, solo dal nome, non ti accorgi che è meglio evitarla? Ti allei con una lista di Comunione e Liberazione? Avete presente quelli antiabortisti, cattolici, quelli di don Beppe Tagariello? Io non ce la posso fare, veramente. Manca è davvero un grande stratega della politica. E’ riuscito a unire idealmente don Tagariello e la Caranese. Gli dovrebbero dare il nobel per la pace nel mondo.
Dunque dicevo … a un certo punto la sinistra si accorge che deve essere rifondata. Per la trentamilionesima volta. E allora la rifondiamo. Usciamo dalla coalizione di Manca. Bene, brava Antonella Caranese. Bravo Filippo Samachini. Peccato che mentre voi uscivate, Laghi e Chiaiese rientravano, l’assessore Lo Buono del Sel è rimasta lì e l’ex segretaria della Cgil è ancora al braccetto di Manca.
Però la sinistra è la sinistra. E’ quella che pure se Hera sono due anni che non ti fa vedere i fatturati della discarica e se ne sbatte del referendum sull’acqua pubblica, devi andare a lanciare quattro madonne a Salvini e alla Lega davanti al centro profughi La Pascola. Perché altrimenti non sei sinistra. I collettivi di sinistra a Imola sono un’unica grande famiglia con l’Anpi di Solaroli. Quello indagato per abuso d’ufficio per aver inquadrato come dirigente la segretaria di Bersani. Quello che a ogni tornata elettorale vuole dare il patentino antifascista a tutti.
Però io i contestatori imolesi li amo. Sono proprio pacifici. Mica come i centri sociali di Bologna che ti sfasciano la macchina. La sinistra della contestazione a Imola si limita a fare un po’ di cori antifascisti. A urlare “fuori i fascisti dalla città”. Come ieri mattina che sono arrivati a Imola una decina di rappresentanti di Forza Nuova. E ovviamente pure gli antifascisti di Brigata 36. La tensione era palpabile. Sotto la casa del Fascio, da un lato 10 persone di Forza Nuova, dall’altro 10 antifascisti. In mezzo 20 poliziotti. Che hanno preso a braccetto uno per uno e li hanno accompagnati a casa.
Ho letto una cosa davvero intelligente sul profilo Fb di Marco (Cavina) da Bubano, segretario di circolo Pd: “Oggi in piazza a Imola tensioni fra i fascisti di Forza Nuova e i Collettivi di sinistra.
Passo dì li e un amico mi fa: Marco stai attento a passare in mezzo che te che sei del PD, sti qua li metti d’accordo… per menarti!” Ah, la sinistra….se non ci fosse, bisognerebbe inventarla!
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