Il sindaco di Bologna Merola è preoccupato per i tempi di approvazione della legge nazionale sulle Città metropolitane che a quel che lo stesso afferma è ferma per colpa degli emendamenti dei parlamentari.
Merola ha paura che il “giochino” che dovrebbe sancire il suo potere incondizionato possa realizzarsi quando non sarà più sindaco di Bologna.
Credo che su questo tema sia necessario avere maggiore attenzione al reale bisogno della ristrutturazione del territorio provinciale sulla base delle reali esigenze che coinvolgono la vita dei cittadini.
Abbiamo più volte scritto ed affermato che la scelta di aderire alla Città Metropolitana non può essere l’esito di un diktat legislativo che ha il solo scopo di umiliare la rappresentatività popolare e la presenza del necessario controllo delle opposizioni.
Non è ammissibile che non si tenga nella dovuta considerazione il pensiero dei cittadini ai quali va chiaramente dimostrato, dati alla mano e non chiacchiere, quali sono i reali benefici che dovrebbero imporre una scelta senza ritorno come l’adesione alla Città metropolitana.
Aspettiamo ancora dopo ripetute richieste che il Sindaco Manca spieghi ai cittadini il perché è bene per Imola aderire al progetto bolognese.
Avremmo gradito che anche le Associazioni di categoria, la cooperazione ed il modo imprenditoriale (leggasi Tavolo delle Imprese) avesse il coraggio di esprimersi liberamente senza alcun condizionamento imposto dalla realtà imolese di fatto ingessata dentro una rete di potere dalla quale chi prova ad uscire rischia di essere demolito.
I cittadini hanno il diritto di sapere cosa comporta aderire alla Città Metropolitana ed hanno il sacrosanto diritto di potersi esprimere magari attraverso un referendum consultivo da tenersi prima che i giochi siano fatti.
Discuteremo in consiglio comunale possibilmente già mercoledì prossimo ordini del giorno orientati a che sia proprio il Sindaco ad indire un referendum consultivo sulla base di precise informazioni. Se il consiglio voterà contro, ipotesi tutt’altro che improbabile, si aprirà l’altra strada ancora non accantonata di formazione di un comitato referendario che si concluda con l’indizione del referendum negato.
Alessandro MIRRI
Nuovo Centro Destra
Imola 18 marzo 2014
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