La famiglia è un bene fondamentale, dal quale dipendono l’identità ed il futuro delle persone e della comunità. Solo nella famiglia fondata sull’unione stabile di un uomo e una donna, aperta a un’ordinata generazione naturale, i figli nascono e crescono in una comunità d’amore e di vita, dalla quale possono attendersi un’educazione civile, morale ed eventualmente religiosa. Ancora di più in questo periodo di profonda crisi non solo economica ma anche di valori, etici e morali, una solida famiglia resta la principale risorsa per il futuro.
Questa è l’idea di famiglia che ha il Popolo della Libertà e che intende sostenere e difendere con profonda convinzione.
Apprendiamo che l’amministrazione di Bologna intende bandire i sostantivi “padre” e “madre”. Al loro posto, sui moduli per i servizi educativi, si vorrebbero utilizzare i generici termini“genitore richiedente” e “altro genitore”.
Trattasi dell’ennesima trovata che mira a disgregare il valore della famiglia, con la compiacenza di gran parte del centro-sinistra e con l’irresponsabile sponsorizzazione del Ministro Kyenge.
E’ sconvolgente che il Comune di Bologna voglia adottare questa aberrante scelta che annulla di fatto il concetto di FAMIGLIA, non solo perché questa scelta va contro la Costituzione (art, 29), ma in realtà finisce per discriminare la maggioranza dei cittadini che condivide ed intende mantenere i termini “PADRE” e “MADRE” .
La folle proposta, arriva da Venezia dove nei giorni scorsi Camilla Seibezzi, delegata del sindaco Giorgio Orsoni per le pari opportunità, ha avanzato l’illuminata proposta di sostituire a mamma e papà i termini “genitore 1” e “genitore 2”, per non fare torto alle coppie omosessuali, che diversamente avrebbero corso il rischio di sentirsi di serie B. Ora ci chiediamo cosa diranno i cattolici organici alla sinistra, staranno supini in silenzio nei confronti di questa ennesima “forzatura” di termine che ha un profondo valore etico sociale, oppure si opporranno a questa assurdità contro natura?
Per questo motivo abbiamo presentato un ODG e siamo curiosi di veder come si comporterà la maggioranza che governa Imola soprattutto coloro di area cattolica: Visani, Campagnoli, Linguerri e Spadoni.
Prevarrà il senso della loro appartenenza alla Chiesa ed alle sue leggi e tradizioni o, come al solito avrà il sopravvento la loro scelta politica e con essa le altre altrettanto inaccettabili convenienze dettate dall’ opportunismo?
Carapia Simone
Alessandro Mirri
Consiglieri comunali Imola
Imola, 19 settembre 2013

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