Sul caso Cittadella non potevano che assistere all’ennesima arrampicata sugli specchi da parte del segretario Pd Marco Raccagna. La Cittadella, come tutti ricorderanno, andata distrutta in un incendio e poi ricostruita ipotecando l’immobile di viale Zappi, sede del Pd, oggi funziona in tutto e per tutto come un ristorante e ospita una delle più grandi Feste dell’unità del Circondario.
Talmente intoccabile, la cittadella, che deve essere oggetto di una discussione a parte per quanto attiene al regolamento di feste e sagre. Perchè? Ci sono dunque feste di serie A che possono sfuggire alla regolamentazione e feste di serie B che invece devono sottostare alle regole. Figli e figliastri. E, in questo caso, il figlio della gallina bianca è la Cittadella, direttamente sponsorizzata dal pd.
Già questo regolamento sembra essere cucito addosso alla festa Pd Lungofiume di Imola, per nulla intaccata dalle nuove “norme”. Per tre settimane, come da copione, la festa Pd dirotterà centinaia di persone dal centro storico verso l’area in cui sono ospitate non già iniziative politiche, ma anche e soprattutto ristoranti ambulanti, stand gastronomici, bar..e chi più ne ha più ne metta. Raccagna non ha mai manifestato la volontà di venire incontro alle esigenze dei ristoratori e degli opertatori turistici che tentano a fatica di sopravvivere tra tasse improponibili come quella sui rifiuti e politiche che non danno affatto respiro alle loro attività. Che importa se poi arriva la festa del Pd, pianta un po’ di capannoni e si mette a distribuire cibo e bevande senza pagare tasse.
Cosa importa a Raccagna, più preoccupato che la Cittadella continui a fare cassa, anziché salvare il tessuto economico della Città… altrimenti l’ipoteca dal palazzo di viale Zappi come la togliamo?
Simone Carapia, capogruppo FI Imola