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ACQUE MINERALI, L’ORDINANZA DEL COMUNE E’ STATA UNA SENTENZA DI MORTE

Un’amministrazione assente, apatica, se non addirittura responsabile dei problemi cui sta andando incontro il gestore della discoteca delle Acque Minerali che ha deciso di mettere in liquidazione la società, facendo calare definitivamente il sipario su un’esperienza economica che aveva portato a Imola una ventata di novità e di movimento. È bastato un solo sopralluogo dell’Arpa per far emettere al comune quell’ordinanza che ha portato alla sospensione dell’attività. Una sentenza di morte. I doppi pesi e le doppie misure qui si sprecano di fronte all’esperienza di un Autodromo che viola sistematicamente i limiti acustici consentiti, che crea disagi agli alunni della scuola Montebello, ma siccome in questo caso la sanzione ricadrebbe direttamente sul Comune/ConAmi  è impensabili che l’amministrazione sanzioni se stessa!!! Meglio prendercela con un privato che ha investito fior di quattrini, che ha stilato una convenzione impegnativa con il Comune per riaprite la discoteca e riqualificare l’area di sua pertinenza, mentre per contro il comune sta facendo morire la parte storica del parco. Quanto accaduto è un’indecenza. L’assessore Tronconi si era impegnato a risolvere la situazione, a rivedere i termini della convenzione e invece? Cosa ha fatto tutto questo tempo? Ma per cosa li paghiamo questi amministratori? Per far chiudere le attività e per far morire la Città? Vergogna! Sul tema presenteremo un’interrogazione urgente.
 
Simone Carapia capogruppo FI Imola