Riceviamo e pubblichiamo dal Movimento 5 stelle Imola
IMOLA – “E’ da qualche mese che le attenzioni protettive del PD imolese verso la nostra ex deputata Mara Mucci sono stringenti, salvo essere fuori luogo e almeno fino all’altro ieri inspiegabili. Un mese fa circa è stata la volta del Marcello Tarozzi che col suo solito stile untuoso e strumentale si intromesso nella diatriba tra la Mucci ed un attivo che l’aveva tacciata di essere ” parassita”. Benché come M5S noi si abbia ripreso ufficialmente il nostro simpatizzante e sempre ufficialmente manifestato il nostro appoggio e solidarietà incondizionata alla allora nostra parlamentare, il Tarozzi non ha resistito alla tentazione di volerci impartire la sua lezioncina di democrazia e di stile calate dall’alto della supposta superiorità democratica del suo PD, salvo poi tacere, senza vergogna alcuna, quando pochi giorni dopo un parlamentare proprio del suo partito ha dato guarda caso pure lui dei “parassiti” a centoquaranta (140) parlamentari suoi colleghi.
Oggi invece leggiamo dai giornali che a bacchettarci è il turno del sindaco Daniele Manca. Ma che tecnica ha usato?
Prima ha preso le parole del nostro consigliere Daniele Baraccani, che visto il voltafaccia riservatoci dalla nostra ex portavoce ha avuto l’unico torto di esprimere in maniera troppo appassionata la nostra totale indisponibilità politica a qualunque chiarimento con la medesima.
Poi in maniera disgustosamente diffamatoria ha voluto attribuire alle sue espressioni intenzioni irripetibili. Dato che il nostro consigliere per il suo carattere aperto e amabile è sicuramente la persona con la quale anche i consiglieri di maggioranza si intrattengono di più, ufficialmente qui li sfidiamo a condividere apertamente le illazioni avanzate dal Manca. Se così fosse in maniera altrettanto ufficiale gli chiediamo di avere la decenza di non presentarsi più al suo banco per scherzare o scambiare una battuta come hanno fatto senza sosta in quest’ultimo anno e mezzo di vita consigliare.
Infine, trionfante, il nostro buonissimo primo cittadino, che non si è fatto il minimo scrupolo di passare come uno schiacciasassi sopra il buon nome di una persona perbene, cosa che fa pensare possa ripetere in futuro con chiunque, ha voluto estendere la sua fantasiosa quanto infamante ricostruzione a tutto il gruppo consigliare, e questo solo per un nauseante calcolo politico.
Giunti a tal punto però chiediamo al sindaco di controllare bene se la sua patente per dispensare paternali in giro è ancora valida, perché la formazione politica dove simpatizzanti a Imola aggrediscono un’attivista di una lista concorrente incrinandogli le costole non è la nostra, ma la sua. La formazione politica che ha degli addetti alla sicurezza che alla festa del Lungofiume prendono democraticamente a schiaffi gli appartenenti di un partito di sinistra non è la nostra, ma la sua. La formazione politica dove chi non obbedisce viene minacciato di essere messo sotto con la macchina non è la nostra, ma la sua. La formazione politica dove chi lotta contro la ‘ndrangheta viene lasciato solo, non è la nostra, ma la sua.
Caro sindaco, vista la svilente e mistificatoria operazione politica alla quale si è prestato, solo per rispetto dell’istituzione che pro tempore rappresenta, per il futuro la esortiamo non ad abbassare i toni, ma proprio a cambiarli”.
M5S Imola