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Lettera aperta al Sindaco Daniele Manca

Carissimo Daniele,
perdonami la confidenza ma la preferisco ad una forma più istituzionale.
Ho letto con cura le tue dichiarazioni alla stampa in merito alle tante questioni che quotidianamente stai e stiamo affrontando con esiti spesso sconfortanti.
Mi riferisco in particolare alle tante questioni irrisolte della nostra città. Leggo con piacere ma anche con disillusa preoccupazione che il 2015 sarà l’anno buono per la costruzione del ponte sul Santerno, che sarà finalmente affrontata la manutenzione straordinaria del cimitero del Piratello, che non saranno alzate le tasse già al limite della sostenibilità, che sarà affrontato l’annoso problema dell’ Osservanza, che si cercherà di dare incremento all’utilizzo dell’autodromo, e tanto altro ancora. Spero vivamente che alle tue convinte affermazioni seguano fatti concreti. Sono infatti troppi anni che il bilancio degli avvenimenti che puntualmente viene tracciato ad ogni fine dicembre si traduce negli stessi identici propositi che ieri hai illustrato alla stampa. Credo che sentirsi raccontare ogni anno che l’anno seguente sarà quello buono comincia francamente a stancare e a preoccupare.
Mi permetto allora esprimere qualche mia osservazione sulla gestione della nostra città e lo faccio libero, almeno nel proposito, da qualsivoglia acredine politica visto il mio ruolo istituzionale.
La prima riguarda la collocazione della nostra città all’interno del riordino territoriale in atto. Ormai è chiara la tua idea sulla quale concordo pienamente che vede Imola cerniera tra Emilia e Romagna. Condivido meno l’assoluta certezza che la migliore collocazione di Imola sia con Bologna sorvolando sul fatto oggettivo che la nostra città storicamente e geograficamente appartiene alla Romagna; storia, costumi, idiomi sono li a dimostrarlo. Avrai certamente letto l’interessante intervista fatta ad un nostro illustre cittadino, il prof. Andrea Padovani, intervista che andrebbe attentamente valutata per la concretezza degli argomenti illustrati. Pensare ed agire di conseguenza, che la scelta del dove collocare la nostra città sia questione tua e soltanto tua, o perlomeno del solo PD, mi pare che disattenda il tuo ruolo di garanzia che dovrebbe in qualche modo tra i tanti altri, avere anche il dovere di interpellare ed ascoltare cosa ne pensano i tuoi cittadini, cosa questa che a parole condividi ma in pratica disattendi. Dare per scontato la marginalità di Imola se inserita nella grande provincia romagnola non tiene conto di tanti aspetti della nostra realtà cittadina che troverebbero in Romagna migliore accoglienza rispetto a quella che ci riserverà Bologna. Sia ben chiaro, non voglio essere frainteso, ritengo che la scelta giusta, città metropolitana o grande provincia romagnola, debba essere quella che per Imola e per gli imolesi porti i maggiori vantaggi in campo economico, sociale , strutturale. Perdere la nostra autonomia o comunque vederla ridotta sarebbe un gravissimo errore perché la storia insegna che con Bologna abbiamo ben poco da spartire ed i bolognesi con noi ancora meno. Ed è altrettanto evidente che le risorse che arriveranno alla città metropolitana ben difficilmente approderanno in quota parte anche su Imola. Basterebbe il solo esempio della viabilità a farci capire che Bologna privilegia da sempre il suo rapporto con l’area ovest verso l’Emilia. Un veloce sopralluogo da Casalecchio in là e da San Lazzaro in qua sarebbe sufficiente a farsene una precisa opinione.
Poi la sanità. Anche su questo occorre avere sempre ben chiaro che la missione della sanità è quella di garantire ai cittadini la migliore e tempestiva risposta ai bisogni della salute prima che rispondere ad opportunità di stampo politico. Stai giustamente difendendo l’autonomia imolese ma, sai tu come so io, che stiamo barando sapendo di barare perché se si arriverà ad una sanità unica di area vasta i tanti problemi irrisolti a Imola non solo non saranno risolti ma si aggraveranno marginalizzando ancora di più la nostra città a scapito della salute dei cittadini.
Sull’autodromo non dovremmo perdere la grande opportunità del suo rilancio motoristico, che è la sua funzione prevalente, vista la possibile cancellazione del gran premio di formula uno a Monza. Utopia? Forse ma starsene ad aspettare gli eventi senza un minimo di intraprendenza sarebbe peggio.
Sulla crisi produttiva del territorio so bene che sorpassa le nostre, possibilità almeno le mie certamente, ma almeno quello che si potrebbe fare andrebbe affrontato con l’impegno di tutti. Cosa sta facendo l’assessorato competente? Cosa sta facendo il famoso e per me inutile tavolo delle imprese? Cosa stanno facendo le associazioni? E i sindacati? A me pare che si perda tempo in chiacchiere che non portano da nessuna parte. Su questo versante la soluzione dovrebbe passare da prendere coscienza che Imola ha tante opportunità inespresse che andrebbero invece fatte emergere attraverso la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti con un preciso progetto condiviso. Collaborazione, non contrapposizione spesso messa in campo dai diversi ruoli e dai diversi interessi dei soggetti attivi.
Circola insistente la notizia di un allargamento o un avvicendamento della giunta comunale. Perché? Tu stesso stai affermando che i tuoi assessori lavorano al meglio. Sono persone che hai scelto, spero, contando nella loro capacità amministrativa prima che della loro collocazione politica. Perdonami la franchezza ma ho la netta sensazione che certe scelte abbiano risposto ad esigenze di equilibrio politico utile alla tua maggioranza più che a precise esigenze di competenza amministrativa. Sentire oggi che hai intenzione di allargare la giunta a sette assessori mi domando quali siano stati i criteri che ti hanno indotto a scegliere certe persone piuttosto che altre. Se procederai, e su questo purtroppo non ho dubbi che lo farai, fallo almeno con un occhio a persone che hanno dimostrato di essere i grado di affrontare questo compito con la dovuta competenza. Ti rammento che si tratta dell’ennesimo rimpasto di giunta che hai fatto in poco più di due anni di governo. Grave sarebbe se la scelta rispondesse ancora una volta a precise esigenze di equilibri politici interni alla tua maggioranza.
Imola ha bisogno di essere governata da persone in grado di farlo non solo da fedelissimi rappresentanti delle variegate realtà politiche che sostengono la tua amministrazione.
Ma su questo, perdonami, non mi faccio troppe illusioni.

Cordiali auguri di un fruttuoso 2015.

Alessandro Mirri
Vicepresidente del Consiglio Comunale