Riceviamo e pubblichiamo dal capogruppo Forza Italia Imola, Simone Carapia
E’ di una tristezza infinita la modalità di propaganda di questa presunta sinistra completamente allo sbando e che, prima responsabile del crac Cesi, con conseguente perdita del lavoro per 400 persone, oggi vorrebbe mettere una pezza “dirottando” 40 lavoratori alla Cims con un tempismo perfetto e proprio a ridosso delle elezioni. Vogliamo giusto ricordare che il presidente della Cooperativa intersettoriale montana di Sassoleone che recepisce – guarda caso da Hera – un appalto da 4,5 milioni euro, è Giovanni Poli, fratello di Roberto Poli candidato alle regionali per il Pd. Forse sarebbe stato più corretto dare la comunicazione di queste assunzioni a cosa fatta, senza accendere anzitempo la speranza di 40 famiglie. Anche perché, dalle dichiarazioni di Poli, si intuisce benissimo che questa è solo una promessa: non si sa se i lavoratori saranno confermati o meno, se a tempo determinato o indeterminato… Queste possibilità di lavoro andrebbero create SEMPRE e non solo a ridosso delle elezioni, perché altrimenti si rischia che queste operazioni vadano ad alimentare un clientelismo politico in un’Italia dove la gente è sempre più disposta a “barattare” il proprio voto in cambio del posto di lavoro. Perché si parla di lavoro solo ora, di questa incredibile capacità di assorbimento dei licenziati Cesi da parte di Cims quando sono mesi che sollecitiamo sul tema l’assessore Cantelli e il sindaco Manca? Perché si parla solo ora di questa situazione con tale enfasi quando è da agosto che 24 addetti Cesi sono in distaccamento alla Cims? Si ammetta piuttosto che questa non è affatto una notizia visto che l’appalto era già stato vinto da Cesi e Cims ed era dunque piuttosto normale che ci fosse questo distaccamento. Ma si sa, in campagna elettorale basta condire il tutto con la promessa che quel posto diventerà a tempo indeterminato per invogliare le famiglie a fare la croce nel riquadrino giusto. Forse tale enfasi serve per mascherare l’altra grande notizia del giorno, ossia le motivazioni della sentenza di condanna di Giovanni Errani, ex presidente di Terremerse, nonché datore di lavoro di Roberto Poli che, dopo aver terminato la carriera da sindaco, è tornato al suo lavoro nella cooperativa dello scandalo, dopo essere stato in aspettativa per 10 anni. Non c’è che dire… in tempi di magra, dove non c’è lavoro manco a pagarlo, se questi non sono privilegi e se questa non è la “casta”, non sappiamo davvero come chiamare un sistema di potere, di intrecci e di convenienze che questo Pd imolese vorrebbe addirittura esportare in Regione!
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola e Nuovo Circondario Imolese