IMOLA – Quando la satira travalica il limite della decenza e del buon senso, sottovalutando spesso l’effetto boomerang di dichiarazioni rilasciate sul social network.
Protagonisti dello scontro, il Pd e il Movimento 5stelle: il tutto nasce dalla discussione in aula circa la presunta incompatibilità della consigliera democratica Alice Sieli, dipendente di Cà Vaina, struttura che riceve finanziamenti pubblici dal Comune.
Un attivista del Movimento ne parla su facebook, scommettendo che l’incompatibilità non sarà votata. Fin quando Isa Tamagnini, candidata nella lista del Movimento, supera il limite e, riferendosi ai consiglieri comunali Pd, scrive: “Quanti sono? 18? Azz, solo 4 in più dei colpi di un caricatore di automatica. In fondo”. E la replica arriva pronta da Cesare Croci, un cittadino simpatizzante del Movimento: “ci sono caricatori da 17 (glock) poi basta che ne prendi per una volta due per fila… il problema è..ci sono sempre tutti assieme?” per poi postare, subito dopo la foto di una glock da 20 colpi con il commento “20 colpi…il gioco è fatto, ma non dà soddisfazione… meglio gli ortaggi”.
Decisamente troppo per stare zitti, tant’è che il Partito Democratico decide di inviare una nota firmata dal capogruppo Pd Marcello Tarozzi, dal segretario di Imola Roberto Grementieri e dal segretario Unione territoriale Marco Raccagna. Con la quale il Pd chiede ufficialmente ai consiglieri grillini di “prendere le distanze dalle affermazioni di esponenti e simpatizzanti del movimento. Non è ammissibile l’ironia usando parole che di fatto incitano alla violenza, se non si prende da subito la distanza si è conniventi”. Parole di condanna anche da Forza Italia e dal Nuovo centrodestra nei panni di Simone Carapia e Alessandro Mirri che hanno espresso anche loro l’invito ai consiglieri grillini a dissociarsi dalle dichiarazioni incriminate.
Il capogruppo Claudio Frati, intervistato da “La Voce di Romagna” ha dichiarato di non saperne nulla. “E’ come se prendessimo cose dette all’interno della bocciofila e le spendessimo come parole del Pd”. Peccato che la provocazione sia partita da una persona (Isa Tamagnini) che era in lista con il Movimento alle scorse amministrative.
Se Frati glissa, questa mattina la consigliera Manuela Sangiorgi prende una posizione ufficiale sul suo profilo facebook. Una nota che diventa poi la replica ufficiale del Movimento: “Il Movimento 5 Stelle Imola condanna fermamente ogni forma di violenza che lede il diritto di rivendicazione degli stessi con strumenti democratici e pacifici. Sulla rete e non, ogni cittadino fortunatamente è ancora libero di scrivere e condividere il proprio pensiero condivisibile o meno, ma esclusivamente a titolo personale, assumendosi in prima persona la responsabilità di ciò che rende pubblico. Il Movimento 5 Stelle Imola ha attivato i propri legali per verificare se ci siano gli estremi per una querela nei confronti di chi truffaldinamente ha tentato di attribuire al Movimento 5 Stelle Imola parole mai pronunciate dai suoi portavoce ufficiali”. Ma anche qui, nessuna parola per Isa Tamagnini, che di fatto ha lanciato il sasso ed ha fatto scoppiare la polemica. E, se è vero che in rete tutti possono scrivere tutto, esiste anche la facoltà di cancellare commenti che incitano alla violenza.
Intanto, il gruppo del Movimento 5stelle appare diviso. Il consigliere Patrik Cavina sul suo profilo scrive: “C’è un problema nel Pd a Imola e loro cosa fanno? Creano un finto problema per spostare l’attenzione su qualcos’altro”. E’ indubbio che questo episodio abbia fatto emergere una delle più grandi criticità del Movimento a qualunque livello: troppe anime diverse, punte di estremismo spesso inaccettabile e la difficoltà, a volte, a portare il dibattito sul piano politico senza scadere nelle offese personali. E forse il Movimento dovrebbe cominciare a scegliere chi tenere dentro e chi no e in quale direzione andare. Almeno con una presa di posizione condivisa rispetto all’obiezione (lecita) sollevata dai consiglieri Pd. (Brigida Miranda)