Una persona a me cara mi ha chiesto di accompagnarla lunedì prossimo a Monselice per fare una “RISONANZA MAGNETICA” ad un ginocchio lesionato. Conosco bene il problema (e il dolore), dato che io stesso in passato mi sono lesionato i menischi di entrambe le ginocchia. Quello che fa INCAZZARE, e parecchio, è che questa persona voleva prenotare la settimana scorsa la prestazione a Imola, ma si era sentita rispondere che l’esame le sarebbe stato fatto solo a fine luglio (attraverso il Cup) oppure, se aveva fretta, avrebbe potuto ottenerlo sempre a Imola, sempre all’Ospedale, ma in libera professione il GIORNO DOPO, dato che una delle apparecchiature (pubbliche e pagate con il nostro denaro) è sempre disponibile A PAGAMENTO. Ora io mi chiedo se una cosa del genere abbia senso… Se sia possibile che un servizio sanitario pubblico debba soggiacere alle speculazioni di medici e direzione sanitaria che scelgono di LUCRARE sulle spalle dei contribuenti/utenti. A Monselice fanno beneficenza? Non credo, credo invece che per organizzazione e struttura abbiano molto, moltissimo da insegnarci… Magari nella direzione sanitaria di Monselice ci sono meno nominati dalla politica, meno incapaci assunti per tessera politica, meno medici che fanno politica attiva…e perché no, più rispetto per chi si rivolge a loro. Ad essere come al solito più colpite dalla CRONICA questione delle interminabili liste d’attesa sono per lo più le fasce deboli della popolazione, quegli anziani, ad esempio, che non possono affrontare la trasferta fuori regione e che si vedono costretti a PAGARE O ASPETTARE.Siamo agli ultimi posti, tra le ASL del nord d’Italia, per tempi di attesa (sono dati nazionali) e nel contempo, nonostante il problema sia atavico e conclamato, permettiamo a “baronetti de noaltri”, appoggiati da politici prezzolati e incompetenti, di ragionare di INTRAMOENIA. Credo che sia venuto il momento, anche per provare a mantenere un’autonomia da Bologna sempre più improbabile… di reagire compatti.
Manuel Caiconti.
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