SALVIAMO LA SANITA’ PUBBLICA, PARTENDO DALL’ESISTENTE, PERCHE’ CURARSI E’ UN DIRITTO!
Con l’approvazione del Piano Strategico 2009-2012 e del relativo Piano Attuativo Locale il tema della riorganizzazione della Sanità Pubblica dell’AUSL di Imola è diventato dirimente poiché è un processo che va monitorato e verificato puntualmente.
Il nuovo assetto della “governance”, delineato dal Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 della Regione Emila Romagnaattribuisce un ruolo di maggiore pregnanza agli Enti Locali in materia di programmazione sanitaria e politiche per la salute, e pone come obiettivo prioritario il superamento della programmazione settoriale, proponendo un modello di integrazione stretta, in primo luogo fra l’area sociale e sanitaria, ma anche con l’area educativa, della formazione, del lavoro, dell’urbanistica e della cultura. Alla programmazione locale spetta il compito di calibrare, secondo le peculiarità del territorio amministrato, le scelte in tema di garanzia e tutela socio-sanitaria..
Entro questo processo rileviamo i seguenti punti di criticità sulla quale sviluppare il controllo e la verifica dell’Ente Locale:
– riduzione e progressiva eliminazione delle liste di attesa;
– organizzazione efficace del primo soccorso;
– gestione ottimale del primo soccorso e della degenza;
– centralità del ruolo dei medici di base anche per evitare ricorsi impropri al pronto soccorso;
– accoglienza, facilitazione ed equità nell’accesso dei cittadini;
– valorizzazione del personale dell’AUSL Imola;
– relazioni sindacali e di coinvolgimento del personale nel processo di riorganizzazione.
Detto questo non possiamo però sottacere o sottovalutare che vi è una grandissima difficoltà di finanziamento della sanità pubblica da parte dello Stato in questi ultimi anni! Abbiamo assistito all’azzeramento dei fondi sociali e al pesantissimo taglio per il 2013 (per l’AUSL di Imola significano – 5 milioni di euro!).
Il Partito della Rifondazione Comunista non dimentica quindi che il contesto nazionale non è certo dei migliori e che occorre, oltre che occuparsi di come intervenire positivamente sulla sanità locale, rivendicare maggiori risorse per la sanità pubblica, una delle migliori del mondo e non una delle più costose! (dati OMS).
A differenza di alcune ammalianti proposte avanzate da vari gruppi di minoranza consigliare – proposte talvolta irrealizzabilibanalmente perché la normativa non lo consente, talvolta neppure sostenute da dati reali sebbene facilmente reperibili, altre ancora francamente demagogiche che individuano nel solo taglio dei premi dei dirigenti la soluzione di un problema molto complesso – il PRC ha proposte e idee che potrebbero realizzare miglioramenti qualitativi e quantitativi, concretamente fattibili perché tengono conto della situazione del taglio delle risorse economiche e della carenza del personale destinato alle attività di cura e di assistenza – tagli e carenze cui, sia ben chiaro, non ci rassegniamo, ma che nemmeno possiamo far finta che al momento non esistano – e che potrebbero realizzare miglioramenti qualitativi e quantitativi.
Accogliendo il contributo degli operatori, dei pazienti, delle loro famiglie, le Istituzioni debbono avere un quadro preciso della situazione affinché, nell’interlocuzione con l’AUSL e con la Regione, possano avere voce in capitolo sulle scelte che vengono operate sul territorio, un territorio vocato alla sanità pubblica di eccellenza piuttosto che al modello lombardo, che privilegia gli affari della sanità privata.
Si può certamente continuare un’opera di razionalizzazione e di uso sapiente delle risorse affinché tutte le risorse disponibili e possibili siano destinate al benessere delle cittadine e dei cittadini. Ma non possiamo tacere che oramai sono anni che si taglia, si razionalizza e si corregge spesso senza tenere tener conto di chi spende con più raziocinio e di chi invece spreca e che è venuto il momento di rifinanziare adeguatamente il comparto sanitario pubblico.
Perché occorre dire la verità alle cittadine e ai cittadini: senza adeguate risorse e senza una doverosa responsabilizzazione del loro utilizzo non sarà possibile mantenere il livello qualitativo della nostra sanità. Ed un esito contro il quale invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi come il PRC fa da svariati anni.
Antonella Caranese
Segretaria PRC Federazione di Imola