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Il “cambio di passo” di De Pascale affoga tra fiumi in piena e promesse mancate

Il Natale 2025 in Emilia-Romagna è stato segnato dal rumore delle sirene e dalla paura. Mentre molte famiglie erano riunite per le feste, l’allerta rossa per rischio idraulico ha costretto centinaia di persone a lasciare le proprie case, riportando alla memoria immagini già viste troppe volte negli ultimi anni. Le piogge intense cadute in poche ore hanno messo sotto pressione l’intero sistema idraulico della regione. Il Senio ha superato la soglia di massima attenzione in più punti, tra cui Cotignola e Tebano. Il Lamone ha raggiunto livelli critici, mentre altri fiumi come Santerno, Montone e Idice sono rimasti sotto osservazione costante per l’intera giornata del 25 dicembre.

Di fronte all’innalzamento rapido dei livelli, diversi comuni hanno disposto evacuazioni precauzionali. A Bagnacavallo, Cotignola, Castel Bolognese, Lugo, Solarolo, Alfonsine e Fusignano interi quartieri situati nelle zone più esposte sono stati sgomberati. In alcuni casi è stato chiesto ai residenti di spostarsi ai piani alti, in altri di lasciare completamente le abitazioni. Palestre e strutture pubbliche sono state aperte per accogliere gli sfollati, con il supporto della Protezione civile e dei volontari. Il quadro è stato aggravato anche da una frana nel Cesenate, che ha causato l’interruzione della viabilità su un’arteria importante, a dimostrazione di come l’emergenza non fosse limitata ai soli corsi d’acqua.

Nel pieno della giornata, il presidente della Regione Michele de Pascale ha diffuso messaggi rassicuranti, parlando di piogge in esaurimento, fiumi sotto controllo e di un sistema di monitoraggio attivo senza sosta. Ha ringraziato operatori e volontari impegnati da ore sul territorio, sottolineando la tenuta complessiva del sistema. Ma tra i cittadini evacuati e nelle comunità colpite, il senso di déjà-vu è stato forte. Le stesse zone, gli stessi fiumi, le stesse procedure d’emergenza già viste durante le alluvioni del 2023 e del 2024. Eventi che avevano lasciato ferite profonde, danni ingenti e una promessa politica chiara: cambiare passo nella prevenzione del dissesto idrogeologico.

De Pascale, rieletto alla guida della Regione nel novembre 2024, aveva costruito parte della sua campagna proprio su questo impegno. Più prevenzione, interventi strutturali, tempi certi, una strategia capace di ridurre il ricorso continuo alle evacuazioni. Un anno dopo, l’emergenza natalizia riapre inevitabilmente il dibattito su quanto di quel “cambio di passo” sia diventato realtà?