È passata quasi sotto silenzio, anche da parte dell’opposizione, la frase più sconcertante dell’intervista rilasciata dal sindaco di Imola e presidente regionale dell’ANCI, Marco Panieri, al Resto del Carlino del 21 ottobre. Nel suo commento alla decisione del Governo di trattenere il 30% del gettito della tassa di soggiorno, Panieri ha definito la misura “inaccettabile”. Eppure, come lo stesso quotidiano specifica, quella quota sarebbe destinata al sostegno delle persone con disabilità e all’assistenza ai minori.
Panieri sembra il bambino che pensa solo al suo “giocattolo” (il budget comunale) senza comprendere le esigenze più importanti della collettività i più vulnerabili, un vero adulto ha il dovere di proteggere i più fragili, non di difendere il gettito della tassa di soggiorno come se fosse una questione di sopravvivenza amministrativa. E poi di quali cifre stiamo parlando? Nel 2024 Imola ha incassato 410 mila euro da quella tassa, su un bilancio complessivo di 65 milioni. Il 30% trattenuto dallo Stato rappresenterebbe meno dello 0,2% del bilancio comunale. È su questa somma che il sindaco sceglie di aprire lo scontro con il governo di destra di Roma? Quando invece lo stesso governo ha fermato lo sciopero dei treni per far arrivare 200.000 turisti a Imola per la Formula 1, garantendo così certi affidamenti diretti e interessi economici, quella decisione andava bene al sindaco? E le foto con Salvini? Cosa dovrebbe dire e fare il governo Meloni sul ammanco di 200 euro ad Area Blu?
Mentre Panieri rivendica autonomia su poche centinaia di migliaia di euro, il Governo di Meloni ha riversato sul territorio imolese fondi senza precedenti per opere pubbliche, alluvione, PNRR e infrastrutture e chi pretendete di amministrare da persona adulta con equilibrio dovrebbe riconoscere queste proporzioni, non perderle di vista. Dire “no” a una misura che finanzia disabili e minori non è solo una scelta amministrativa: è un messaggio che lascia intendere che i soldi per gli eventi del tipo autodromo vengano prima di quelli per l’inclusione sociale.
Che l’opposizione, soprattutto quella “civica” che vede cose “subdole” dappertutto non abbia colto questa contraddizione di un sindaco non maturo non ci sorprende. Ma è possibile che nessuno, dei consiglieri comunali, abbia sentito il bisogno di chiedere spiegazioni su una posizione di questo tipo contro un fondo dedicato ai più vulnerabili? L’intervista del Carlino è lì, nero su bianco. Non si tratta di nostre interpretazioni o strumentalizzazioni: sono parole testuali di un sindaco immaturo e insensibile ai bisogni dei più fragili. E quando le parole pesano, il silenzio di chi dovrebbe reagire pesa ancora di più.
More Stories
Parità a senso unico: a Imola nella cosidetta Commissione “Pari Opportunità” gli uomini non sono ammessi
Imola, uomo allontanato da casa per maltrattamenti: ma la legge tutela davvero anche lui?
Il sindaco muto – Quando il silenzio su un agente investito fa più rumore di uno scandalo