Era solo questione di tempo prima che il ragazzo sopravvalutato da Morrone e Marchetti a spese di Ilan Dosi (diventato nel frattempo consigliere di FDI) non solo lasciasse la barca, ma se ne andasse com’era venuto, senza fare nulla di concreto per la Lega, a parte qualche banchetto e qualche discorsetto infantile simile a quelli del comunista Samachini. Non ci risulta che in tutto questo tempo rimasto insieme al suo amico Marchetti, la Lega locale sia in qualche modo cresciuta o avesse fatto qualcosa di interesante per essere presa sul serio dai cittadini imolesi di destra che adesso gli sono rimasti soltanto un unico punto di riferimento FDI dove se non si impara dagli sbagli fatti dalla Lega locale si finira nella stessa maniera.
Che il ragazzo non fosse a posto era evidente dalla lettera che ha deliziato la stampa locale, tutta di sinistra. Eh, come sono cambiati i tempi… Una volta la Lega locale si serviva di TuttoImola per rompere il monopolio della sinistra sui giornali locali, mentre ora tutta la stampa locale ha fatto rete per pubblicare le balle di questo tizio. Già dalle prime righe della letterina si capisce che da molto tempo voleva lasciare il partito che gli aveva dato l’opportunità di entrare nel Consiglio Comunale. Magari sperava in una carriera fulminante in cui avrebbe potuto bruciare tutte le tappe, ma ahimè, c’era Marchetti… il suo amico che, in nessun caso, avrebbe mollato l’osso per dare spazio anche agli altri per crescere, che erano in Lega ancora prima di lui… Con la spudoratezza che lo caratterizza, nella letterina ha avuto da dire sulla percentuale dei voti della Lega, dimenticando che lui e il suo amichettino, durante la pandemia, invece di combattere l’egemonia e le bugie di sinistra sulla pandemia, sono stati molto passivi. Tanto che la gente, manco localmente, con loro due facendo da padroni della sezione locale, non ha visto un aumento dei voti; anzi, tutto il capitale politico che era stato accumulato con Tonelli, Carapia, Chiarini, Bugani è stato disperso. Ovviamente, nella sua spudoratezza nei confronti degli altri consiglieri che hanno lasciato la Lega, ha parlato del “salto della quaglia” per giustificare il suo addio alla Lega, ma anche dalle righe pubblicate si capisce che il tizio era scollegato dal partito quando parla del portare avanti le sue idee. Un partito non si mantiene con le idee di un singolo, soprattutto se le tue idee sono anche contrarie alla linea generale del partito, ma anche al buon senso, visto che accusa Salvini di aver deciso di consegnare la Lega nelle mani del generale Roberto Vannacci che ha sua detta ha posizioni “omofobe e razziste”.
Ma la letterina è uno spettacolo pieno di deliri e contraddizioni, dal suo avvicinamento alla Lega fino ad arrivare ad accusare il partito di essere diventato un “movimento neofascista” perché è stato difeso il leghista Crippa per aver detto cose assolutamente vere: “Il comunismo ha fatto migliaia di morti. E Bella Ciao richiama il comunismo. Quindi, cantare il comunismo in Aula richiama un periodo tragico, nero, oscuro della storia.” Almeno gli altri consiglieri hanno sbagliato partito, ma questo ha sbagliato proprio l’orientamento politico. È evidente dalla lettera che si era fatto qualche calcolo arrivistico che è andato male, visto che si lamenta addirittura della mancata candidatura di Marchetti alle elezioni europee, mentre il partito ha giustamente scelto Vannacci, vista la carriera e la cultura molto superiori a quelle del suo amico, ex operaio della Ducati. Questo dovrebbe essere anche un segnale per Morrone riguardo a come la pensa Marchetti su certi temi. Ricordiamo a tutti che Marchetti, insieme al suo ex portaborse, orgoglioso delle scelte di questo tizio, aveva votato contro Salvini, e questo fatto ha creato disenso tra il popolo leghista locale. Nonostante ciò, Salvini, con tutti i problemi causati da Conte e dall’arrivo della nave Diciotti, è venuto a sostenerlo, anche se non se lo meritava… È proprio in quel periodo che il tizio con il codino si era avvicinato alla Lega, quando grazie a Salvini si era “superato il bipolarismo novecentesco tra destra e sinistra” per dare un governo al paese votato e non nominato da forze oscure. Sempre in quel periodo, sulle spalle di Salvini, il suo amico era diventato di nuovo consigliere regionale, così da potersi permettere di pagare un enventuale mutuo della casa e di dare un lavoro da porta borse anche al segretario locale, che nel 2018 ha perso l’occasione di far vincere alla Lega il Comune di Imola e addirittura ha tramato con la parte politica di Cappello per far cadere la giunta Sangiorgi, ma non per un torna conto al partito ma per dispetto al collega Carapia.
“BUONANOTTE PADANIA” PER PARLARE DELLA LEGA AD IMOLA C’E’ BISOGNO DI UN CAMBIAMENTO
Fa ridere che uno che ha contribuito all’erosione di voti per la Lega si lamenti del fatto che il tesseramento sia andato male… è andato male perché Morrone, tramite Marchetti, ha permesso a un ingrato come questo di fare lo splendido, mentre ciò che brillava in lui era solo il riflesso dell’immagine del partito costruita da Salvini e da figure come Claudio Borghi, Alberto Bagnai, ecc., che sanno esattamente, come Meloni, che quando arrivi al governo devi fare un certo equilibrismo, altrimenti “i mercati” ti rovinano non solo il partito, ma l’intero paese. Il giudizio riservato da questo tizio a Morrone ci fa venire in mente la favola della rana e dello scorpione, tanto da farci dubitare delle capacità di Morrone di comprendere la natura di alcuni che sono stati candidati con la Lega imolese. Sarebbe quindi un buon momento per la Lega Nazionale di dare un’occhiata al livello regionale e locale e valutare se non sia il caso di rivedere certe candidature visto che si avvicinano le elezioni regionali…e non premiare ancora una volta certe nullità.