A volte la tempistica gioca brutti scherzi alla propaganda di Panieri. Non sono passate nemmeno due settimane da quando il sindaco di Imola si vantava sulle aspettative di vita: 83,12 anni per gli uomini e 86,29 per le donne, superando persino il Giappone. A sentirlo, sembrava che Imola fosse diventata una sorta di Shangri-La della terza età. Secondo Panieri, tutto questo era merito dei servizi impeccabili offerti dalla città, dalle culle agli ospizi… eh sì, sembra che per lui la storia della CRA Venturini sia stata dimenticata, quando è stata fatta un’interpellanza alla Camera e un esposto in Procura, e quando l’ex parlamentare della Lega Tonelli diceva “C’è un sistema che vuole auto-tutelarsi”.
Ma davvero Imola è tutto questo paradiso terrestre o Panieri si è gonfiato, come al solito, un po’ troppo rispetto alla sua taglia? Ed ecco che è arrivato il “Report povertà e risorse 2023” della Caritas diocesana… un momento importante per la chiesa imolese, quando non è impegnata, attraverso il suo vescovo “Conad”, a fare del partito (a nostro parere del demonio) un partito frequentabile dai cattolici. Questo report parla della realtà dei numeri, e i numeri li potete vedere qui. Il diavolo sta nei dettagli, e dal report emerge come la solitudine ha generato povertà: quasi la metà dei nuclei familiari in difficoltà sono composti da una sola persona con un’età sempre più alta, e da questo dettaglio si capisce che si tratta di anziani lasciati soli in questa Shangri-La “democratica”. Forse non lo sapete, ma cè stato qualche anziano che, per dignità, non ha mai chiesto aiuto al Comune, figuriamoci alla Caritas. Anziano che ha rappresentato la città nel mondo dello spettacolo, e il Comune a giunta Panieri non ha fatto niente per lui e andato alla casa del Padre in silenzio e forse ha anche riso, per non piangere sul cordoglio ipocrita del sindaco…
Che Panieri sia pieno di aria fritta si capisce a occhio libero, ma che il sistema si auto-tuteli anche attraverso il vescovo Mosciatti, anche no. Caro vescovo, quei ragazzi che ci inviti a seguirli come esempio sono scesi in strada a spalare il fango perché qualcuno non ha pulito i fiumi nonostante le tasse pagate, perché qualcuno che è sempre stato intorno al sindaco non ha ricordato a questo che non bastano i sorrisini per avere la città al sicuro, ma che bisogna essere davvero seri. Come si può credere che un ragazzo sindaco di una città alluvionata sia stato serio, se non ha chiesto in tempo debito la pulizia dei fiumi alla Regione guidata dai suoi stessi compagni “democratici”?
Se la Caritas dice che il 2023 è stato l’ennesimo anno caratterizzato da una “grave emergenza” e che “l’alluvione, così estesa e di cui i danni si stanno prolungando nel tempo“, significa che i danni creati sono stati molti di più di quanto hanno lasciato credere alla popolazione, così la popolazione aveva smesso di chiedere il conto a chi doveva pulire i fiumi e addirittura ha anche votato per quei irresponsabili che hanno parlato sempre del “climate change” e mai delle loro responsabilità…
Quindi, caro vescovo, vi suggeriamo, quando organizzate queste conferenze sul rapporto Caritas, di chiamare anche Panieri; tanto a lui piace farsi vedere in foto, così vi mettete d’accordo su cosa volete far apparire alla gente. Altrimenti, rischiamo di assistere a una contraddizione tra la propaganda del sindaco e la dura realtà svelata dal Caritas, mentre la gente e soprattutto quella anziana soffre…