La rivoluzione Tari, con l’introduzione della tariffa corrispettiva puntuale è una grossa incognita e grande punto interrogativo, nonostante le rassicurazioni del Comune che giura che i costi non aumenteranno e in questi giorni avvierà un tour per indottrinare e catechizzare i cittadini . Quando ci sono di mezzo Comune, Atersir ed Hera c’è poco da stare sereni e allegri. Non vorrei che fosse “un cambiare tutto per non cambiare niente”, ma non si può certamente accettare che si cambi in peggio, ci sono molti Comuni dove si è introdotto il nuovo sistema di tariffa dove non è vero che chi ha differenziato di più ha pagato di meno e dopo poco dall’introduzione della TARIP hanno aumentato la parte fissa e variabile& altro a discapito delle tasche dei cittadini e non vorrei che accadesse così anche sul Santerno. Tutto ciò poi , a nostro avviso, rischierà di portare nei prossimi mesi ad un aumento del fenomeno dei rifiuti nei cestini pubblici e non solo. A Imola questa criticità è già molto presente non solo nei cestini ma per strada come più volte abbiamo messo in evidenza.
Purtroppo già esistono persone che abbandonano i rifiuti fuori dai cassonetti soprattutto in Centro Storico poi dove c’è la raccolta “porta a porta” l’indifferenziata viene prelevata solo al lunedì e gli unici cassonetti disponibili sono, con la tessera, quelli dell’organico. Questi ultimi sono spesso usati come se fossero per l’ indifferenziata.
In tale situazione questo nuovo provvedimento per la raccolta dell’immondizia mi sembra una grande corbelleria, se si pensa di applicarla in questo bailamme più volte criticato in città sia come costi che come qualità del servizio.
Infine la tariffa che verrà applicata dal 1° gennaio non sarà realmente puntuale: “La Tarip si divide in 3 fasce di costo. Una quota fissa, equivalente al 52% del totale della tariffa, calcolata sulla base dei metri quadri differenziata sul numero dei componenti il nucleo familiare; una quota variabile calcolata, equivalente al 31% del totale:, calcolata sulla base del numero dei componenti il nucleo familiare. Infine una quota variabile misurata, equivalente al 17% del totale, calcolata nell’anno di competenza in base al numero dei conferimenti per utenza preassegnati. Le eccedenze saranno addebitate (€/litro) nell’anno successivo mediante conguaglio. Quindi la quota di tariffa “variabile misurata” corrisponde ad una percentuale minoritaria (17% del totale) della tariffa, indipendentemente da come lo stesso nucleo attua o non attua la differenziazione dei rifiuti. Per questo motivo non possiamo dormire sonni tranquilli con questo quadro, sia per quello che riguarda la qualità del servizio che soprattutto per le tasche dei cittadini.