Danni stimati a 4,5 milioni di euro dopo l’alluvione
In una nota, il sindaco rosso di Imola dichiara che a causa delle alluvioni del mese scorso, sono state chiuse circa 50 strade comunali e più di 300 persone sono state evacuate. I costi di emergenza per la gestione immediata dell’emergenza, inclusi alloggi, mezzi di soccorso, messa in sicurezza delle strade e assistenza alla popolazione, ammontano a circa un milione di euro per il Comune di Imola. Inoltre, sempre secondo la nota del sindaco rosso, sono stati stimati danni al patrimonio pubblico per circa 4,5 milioni di euro, che includono il rifacimento di fossi e strade. La nota esprime ora la necessità “di dover accendere un faro sui settori dell’economia, in particolare dell’agricoltura, che sono rimasti colpiti mortalmente da queste alluvioni”, considerando la situazione a Spazzate Sassatelli dopo la mancata cura dei fiumi, una delle frazioni di Imola più colpite dagli eventi alluvionali. Dopo questa preoccupazione tardiva del sindaco nella sua nota sugli ettari di terreno coperti da più di 50 cm di fango, limo e sabbia, con la conseguente desertificazione definitiva di intere zone e frazioni, il sindaco pretende che la Regione Emilia-Romagna (guidata da Bonaccini & Schlein), le Province e i singoli Comuni abbiano svolto un “meticoloso lavoro per raccogliere e illustrare l’enorme mole di interventi necessari per tornare alla normalità”.
Richiesta di fondi – il governo chiede informazioni precise prima di concedere i fondi.
I sindaci rossi hanno avanzato una richiesta di 1 miliardo e 800 milioni di euro al governo Meloni. Da parte sua il governo ha mostrato disponibilità, ma ha richiesto un elenco dettagliato delle strade e degli argini da ricostruire. Fino ad ora, la Regione guidata dal PD non sembra aver fornito tale elenco, secondo quanto affermato dal Viceministro Bignami. La richiesta, ha detta del viceministro, è stata effettuata “sulla fiducia”, senza fornire le informazioni necessarie sulle priorità degli interventi e sui costi previsti. “Voi vi fidereste di Schlein e compagni?”.
Giochi di potere e ostacoli politici
Il Giornale parla di giochi di potere tra i sindaci del Partito Democratico, finalizzati a impedire a Bonaccini di candidarsi per la Regione nel 2025 e a bloccare la sua nomina come commissario, nonostante la incomprensibile disponibilità del governo Meloni di nominarlo. Questi giochi politici hanno portato a ostacoli e documenti negati, che impediscono il rilascio dei fondi. Secondo quanto riportato dal giornale, sorge il sospetto che “i sindaci stanno cercando di finanziare con i fondi dell’emergenza le opere che erano già state programmate” e “si teme che le due inchieste aperte dalla Procura possano scoprire possibili distrazioni di denaro dal capitolo del dissesto idrogeologico alla sanità”. A questo punto ci chiediamo anche noi se ci siano stati soldi destinati al dissesto idrogeologico ad Imola e per le sue frazioni, se siano stati effettivamente utilizzati e in che modo?
Fiducia a senso unico
Ovviamente, il sindaco di Imola non menziona questi giochi politici nella sua nota di quale sicuramente è a conoscenza, ma afferma: “Noi sindaci, come Istituzioni territoriali, ci fidiamo del governo. Riteniamo che questa fiducia sia dovuta, considerando i ruoli che ricopriamo e la fase di emergenza che stiamo affrontando da due mesi. Desideriamo sinceramente che, al di là delle posizioni politiche, questa fiducia sia reciproca e che vengano confermate al più presto le risorse necessarie per l’emergenza e per i lavori di ricostruzione vengano confermate al più presto”.
Considerando la mancata cura dei fiumi e del territorio da parte della Regione attraverso i sindaci, è sufficiente questa “fiducia” per ottenere i fondi, senza fornire al Governo le necessarie informazioni sulle priorità degli interventi e sui costi previsti?