In un comunicato, “Bike to work” AUSL di Imola ci annuncia che scende in pista (non sappiamo se nelle piste ciclabili disfatte della città) e che quest’anno parte un progetto per una “mobilità sostenibile”. Gli obiettivi di questo progetto vengono spiegati nel comunicato dal dottor Maurizio Leones, mobility manager dell’azienda sanitaria imolese. Già dalle prime parole si capisce che abbiamo a che fare con obiettivi piuttosto ideologici che realistici sui mezzi utilizzati per recarsi al lavoro. Un aspetto che abbiamo notato è che, per incentivare anche economicamente i dipendenti dell’AUSL di Imola ad aderire al progetto BIKE TO WORK, il direttore parla di una “semplice app da scaricare” (probabilmente semplice come quella del green pazz’ che ha portato alla discriminazione delle persone…). Se i dipendenti scaricheranno questa app e un codice “MISSIONE”, fornito dal Comune di Imola, per ogni km percorso in bicicletta per recarsi al lavoro, avranno il diritto ad un incentivo economico. Tuttavia, non si dice cosa farà questa app con i dati raccolti o se ci sono pericoli per la privacy.
Nel suo bla bla comunicativo, il direttore ci svela l’intento di “una disincentivazione all’uso del mezzo privato, promuovendo l’utilizzo della bicicletta”, come se la gente si recasse al lavoro per andare a divertirsi in discoteca e che, dopo tante ore di lavoro, abbiano ancora voglia di pedalare sulle piste ciclabili sconnesse della città
Il direttore ci spiega che l’azienda effettuerà anche la promozione del carpooling, concorderà agevolazioni per il trasporto pubblico e, in accordo con il servizio Tper, si proporrà di avvicinare le fermate e aumentare le fasce orarie di servizio, con particolare attenzione alla struttura dell’Ospedale Nuovo. Tutto ciò perché “un’azienda sanitaria come la nostra debba sempre promuovere la salute attraverso una pluralità di azioni, perseguendo gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile ed impegnandosi alla riduzione dell’utilizzo dei motori termici prevista dall’UE entro il 2035.”
Queste affermazioni ci ricordano il programma del World Economic Forum per il 2030 “Non possederai nulla e sarai felice”, ma in realtà qualche soldo potrebbe arrivare tramite un’app “semplice”. Ci sorprende come l’azienda si impegni in un programma per ridurre l’utilizzo dei motori termici nella terra dei motori e in una città che spende soldi per mantenere l’autodromo.