Riceviamo e pubblichiamo
Gentile redazione,
interveniamo in merito all’iniziativa organizzata dall’ Amministrazione in occasione della Giornata
Nazionale dell’Albero che vedrà la messa a dimora di 2476 nuovi alberi definiti nell’ambito del
progetto “Il Bosco dell’Autodromo”, uno dei quattro boschi previsti nel progetto di forestazione
urbana del Comune di Imola.
Ci teniamo a sottolineare che condividiamo obiettivi , finalità e benefici della forestazione urbana
espressi dall’Assessore all’Ambiente Elisa Spada nel comunicato pubblicato sul sito del Comune
il 16 novembre.
Sicuramente non condividiamo l’enfasi comunicativa dell’Assessore Elena Penazzi quando afferma
che l’area “diventerà il bosco -per- l’Autodromo” destinato quindi ad abbassare le emissioni di
CO2 prodotte dall’impianto e a renderlo più “verde”. Riteniamo, infatti, questa comunicazione
parziale e fuorviante rispetto le emissioni considerate, essendo priva di un dato essenziale:
quante emissioni di CO2 producono le attività dell’autodromo in un anno?
Nel comunicato l’Amministrazione ha reso noto che il prof. Ferrini , dell’Università di Firenze, ha
calcolato i benefici apportati da qui a 30 anni derivanti dal progetto di forestazione che
prevedono un assorbimento di CO2 di 4928,112 t/anno. Valore che sembra essere riferito al
progetto complessivo dei quattro boschi previsti e non al solo “Bosco dell’Autodromo”, ma poco
importa per le nostre considerazioni.
Il Bosco quanto inciderà sulla svolta green dell’Autodromo?
La FIA nel 2019 ha effettuato un’indagine riguardo i consumi legati alle competizioni dei 21 GP di
F1 di tale anno, individuando un valore complessivo di 256.000 tonnellate di CO2 emesse. Una
media di 12.000 tonnellate di CO2 ogni GP di F1. Da aggiungere a questo dato le emissioni di CO2
prodotte dagli spostamenti di 120.000 spettatori arrivati a Imola in auto, aereo, treno; le emissioni
di CO2 prodotte dagli elicotteri che hanno trasportato i VIP in autodromo; le emissioni dei sorvoli
delle Frecce Tricolore, le emissioni di CO2 prodotte dalla lavorazione delle tonnellate di rifiuti…
In questo caso per compensare le emissioni complessive di un GP di F1 occorrono minimo 4/5 anni
di lavoro del Bosco “per” l’Autodromo quando gli esemplari saranno adulti (fra 30 anni).
Se si organizzano gare di sette giorni consecutivi con la partecipazione di vecchie F1 (si veda
Mondiali Ferrari), che peraltro risultano di gran lunga più inquinanti delle attuali e si aggiungono le
emissioni prodotte dagli spostamenti di 35000 spettatori e di tutti gli addetti ai lavori, dal
trattamento dei rifiuti prodotti, dall’uso di generatori, dal trattore che ad ogni intervallo pulisce la
pista utilizzando una ventola che solleva un polverone intriso di particelle di freni usurati,
pneumatici e scarichi delle vetture… quante emissioni di CO2 vengono prodotte?
Pochi esempi per sostenere che il Bosco “per” l’Autodromo “compenserà”, fra 30 anni, se le
piante cresceranno senza episodi avversi, una frazione talmente infinitesimale delle emissioni
CO2 prodotte dall’Autodromo da renderlo, per tale scopo, del tutto irrilevante.
Dal punto di vista comunicativo riteniamo più corretto informare i cittadini dei vantaggi
dell’ecosistema del bosco urbano in termini di arricchimento della biodiversità, di miglioramento
estetico /paesaggistico tale da influire in maniera importante sul turismo della città, di contrasto
diretto agli effetti del cambiamento climatico, di rafforzamento del senso civico e miglioramento
della salute fisica e psicologica dei cittadini. Ma sostenere che l’Autodromo è più verde perché le
proprie emissioni di CO2 verranno “compensate”, fra trent’anni nei termini sopra descritti, da un
piccolo bosco urbano impiantato per questo scopo, riteniamo sia un insulto all’intelligenza degli
imolesi.
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