‘La morale sinistra. Il vero volto dell’antifascismo”, l’ultimo libro della giornalista d’inchiesta Francesca Totolo, è un vero documento sull’ipocrisia della sinistra e del PD.
Abbiamo ordinato il saggio della Totolo il primo giorno della sua uscita in una libreria di Imola, ma siccome sapevano che questo libro non sarebbe piaciuto ai compagni, non ci ha sorpreso che il libro tramite la normale distribuzione riservata alle librerie non fosse ancora arrivato dopo quasi un mese di attesa, quindi ci siamo affidati all’web.
Per chi ha subito la dittatura comunista appare strano come mentre sui crimini compiuti dai nazisti e fascisti si parla di continuo in Italia, sui crimini comunisti viene invece steso un velo di silenzio, per poi capire attraverso il libro della Totolo come l’egemonia di sinistra si sia insidiata nel popolo italiano e nella sua anima attraverso l’occupazione dei posti di potere, giornali e magistratura.
Come fa notare l’autrice nel suo libro, senza questa occupazione e i fondi sovietici il Partito Comunista Italiano non sarebbe diventato il secondo partito italiano e la sua emanazione diretta (Partito Democratico) non sarebbe arrivata ai nostri tempi con un’egemonia istituzionale e politica così forte, un’egemonia che si sente molto bene a Imola e che impedisce alla città di prosperare, di avere un ambiente concorrenziale, tanto che tutto questo ha portato a una vera e propria desertificazione imprenditoriale.
Il libro di Francesca Totolo è un viaggio nell’inferno rosso (falso, corruzione, peculato, turbativa d’asta, voti di scambio, associazione a delinquere, favori alla mafia, violenze sessuali, sanitopoli, concorsopoli e parentopoli). Nonostante tutto, vediamo ancora oggi come i suoi rappresentanti non esistano anche a causa di una spudoratezza ereditata dal comunismo di manifestare una superiorità morale gridando sempre all'”emergenza fascismo”, piegando le istituzioni e la Costituzione al loro uso e consumo, mentre il numero degli italiani in condizione di povertà assoluta è in continua crescita e i loro diritti costituzionali vengono sacrificati in nome di improbabili diritti accessori.