La giunta Panieri ha fatto aderire Imola all’Anagrafe Virtuale Antifascista istituita dal Comune di Stazzema. Praticamente l’amministrazione comunale, con tutti i problemi che ci sarebbero da risolvere in città, ha dato corso all’ordine del giorno presentato il 22 aprile dal consigliere comunale comunista Filippo Samachini (Gruppo Imola “Coraggiosa” “Ecologista” “Progressista”). Per chi non lo sa o non ricorda, Samachini non ha raggiunto il numero dei voti necessari per essere eletto consigliere comunale ma, visto che la lista ha contribuito alla vittoria di Panieri e ha ottenuto un assessorato per la Spada, al posto della Spada è entrato lui, cosicché la città si è ritrovata con un comunista sugli scranni del Consiglio Comunale.
Nonostante la crisi pandemica che ha colpito Imola tanto da portarci in zona rossa e “arancione scuro”, la principale e forse unica preoccupazione del comunista sono stati i 100 anni della Frazione Comunista di Imola (senza ricordare la storia del comunista appeso in piazza Loreto, Nicola Bombacci), la cittadinanza onoraria a Patrick Zacki o come abbassare la velocità in viale Dante da 50 a 30 km all’ora, ma anche questa proposta che aveva scatenato delle polemiche inutili quando la consigliera di FDI Merli aveva osato contraddire la narrazione dei comunisti sulla rappresaglia di Sant’Anna di Stazema.
“A Sant’Anna i partigiani rossi provocarono coscientemente la rappresaglia tedesca, lasciarono quindi che le SS massacrassero centinaia di civili e tornarono quindi, a strage ultimata, per rapinare i cadaveri delle vittime” aveva detto la Merli.
Tornando all'”Anagrafe antifascista”, questa viene descritta come “una comunità virtuale di valori, aperta a tutti coloro che si riconoscono in una serie di principi enunciati sulla “Carta di Stazzema”. Dando un’occhiata ai principi di questa carta, non può non realizzare l’immensa ipocrisia della giunta Panieri, condizionata da un pugno di voti portati dalla Spada e dal comunista Samachini, dopo aver siglato un patto con una città dove alcuni personaggi, manco riuscirebbero a fare degli assessori alla cultura o ottenere la cittadinanza onoraria.
Ma questo non ci sorprende, basta guardare la mancanza di rispetto del consigliere che sostiene questa giunta, il comunista Samachini, che manifesta disprezzo per delle persone scomparse (vedi la sua reazione alla commemorazione di Marcello Bignami da parte dei FDI nel Consiglio Comunale dell’8 luglio 2020) e l’odio che trasuda per chi non ha il suo medesimo pensiero comunista. Peccato che non è ancora vivo l’ex sindaco di Imola, Massimo Marchignoli: insegnerebbe a lui e ai suoi colleghi di politica il rispetto per l’avversario politico.
Comunque, per fortuna l’adesione del Comune di Imola non comporta alcun onere economico e non dobbiamo pagare per questi tentativi di sbiadire le atrocità dei comunisti e fare con spudoratezza gli antifascisti a guerra finita. Il futuro non è il Fascismo, ma neanche il Comunismo mascherato in “Democrazia Pd”, vista la risoluzione del Parlamento Europeo che ha sostanzialmente equiparato sul piano storico il comunismo al nazismo (vedi qui).