imola COVID CENTRO VACCINI OSSERVANZA
Dal bollettino settimanale covid dell’Azienda USL di Imola vediamo che alla rubrica “altre azioni” messe in campo nella lotta contro il virus, si parla del “recupero dei non aderenti (personale sanitario e sociosanitario e recall/sensabilizzazioni ad opera MGM) che, tradotto, significa che sul territorio imolese esiste un numero di operatori sanitari non vaccinati. Ma quanti operatori sanitari non vaccinati ci sono sul territorio?
A detta dell’Ufficio Stampa dell’AUSL di Imola per “il recupero dei non aderenti” si intende l’invio (previsto dalla normativa) delle raccomandate a tutto il personale sanitario di qualsiasi tipo, residente sul territorio, quindi non solo ai dipendenti dell’AUSL (che sarebbero pochissimi, ma comunque ci sono) che non hanno fatto la vaccinazione.
In tutto sul territorio ci sarebbero 600 operatori non vaccinati che lavorano nel privato e che nei prossimi giorni riceveranno queste raccomandate. “Un dato sporco”, ci dice l’ufficio, anche perché ci possono essere operatori che hanno avuto il Covid e devono aspettare 90 giorni e oltre dopo la guarigione per fare la prima dose o esenti per patologie. A questo punto si capisce che “il recupero dei non aderenti” consiste in un richiamo per il personale sanitario non vaccinato tramite queste raccomandate, che sono state spedite da poco.
Non sappiamo se l’AUSL di Imola abbia aspettato la discussione alla Camera sulla normativa (DL44) visto che fino ad ora parliamo solo di un decreto-legge e non di una legge, ma certo è che l’azienda non ha (ancora) ricevuto alcuna diffida da parte di qualche sindacato, come è successo all’USL di Parma in difesa degli operatori non vaccinati.
Comunque a Imola per adesso non ci risulta che ci sia qualche sindacato preoccupato dei diritti costituzionali di eventuali operatori che si rifiutano di fare da cavia o del fatto che il Garante della Privacy ha stabilito che il datore di lavoro non può chiedere ai propri dipendenti di fornire informazioni sul proprio stato vaccinale o copia di documenti che comprovino l’avvenuta vaccinazione anti Covid 19, neppure con il consenso del lavoratore.
Invece, quello che ci risulta sempre dal bollettino dell’Ausl di Imola e che ci è stato confermato anche dall’ufficio stampa è che in questo momento ci sono 3 operatori sanitari contagiati, nonostante fossero vaccinati…
Secondo l’avv. Mauro Sandri l’approvazione definitiva del decreto n. 44 provocherà una immediata accelerazione delle richieste di vaccinazione da parte delle Asl nei confronti sia dei dipendenti che dei liberi professionisti.
“Le lettere già inviate e quelle che verranno ricevute devono essere immediatamente contrastate con adegute risposte sia in sede giudiziaria che in sede stragiudiaziaria. E’ possibile opporsi all’obbligo di vaccinazione utilizzando le ampie lacune,contraddizioni ed errori contenuti nel testo licenziato dalla Camera. In Tribunale non è possibile nessuna censura” ha comentato sul suo canale telegram l’avv. Sandri.