Case popolari IMOLA: Solo 4 italiani su 10 in lizza. Bisogna introdurre il criterio della residenzialità storica!
Più punti a chi abita in città da più tempo. In altre parole, precedenza agli italiani.
L’ obiettivo è aiutare chi è in graduatoria da troppo tempo ed è sempre in fondo alla lista, bisogna dare una mano a quelle famiglie che hanno sempre rispettato le regole e che vivono da molti anni nella nostra città, per riequilibrare una concentrazione eccessiva di famiglie straniere. Nell’ultima graduatoria Erp 2020 del Comune di Imola ci sono troppi nuclei stranieri, su 417 domande ammesse in graduatoria 242 non sono italiani il 58%. Nei primi 50 sono 26 stranieri il 52% ( nei primi 100 sono 53 53% , nei primi 200 sono 108 54% e nei primi 300 sono 182 60,6%).
Una graduatoria fortemente sbilanciata verso la popolazione straniera.
Ci aspettiamo che entro breve la nuova Giunta cambi direzione premiando chi abita a Imola da più tempo e non possiede altri beni, nemmeno all’estero. Con un occhio di riguardo per i genitori single o separati e per le giovani coppie (fino a 40 anni) Bisogna mettere le esigenze e i bisogni degli imolesi specialmente in questo momento di pandemia sanitaria e sociale/ economica.
Bisogna introdurre il criterio di residenzialità storica, come nel Comune di Ferrara, che assegna un punteggio maggiore di 0,5 punti per ogni anno di vita vissuta nel comune. A beneficiarne saranno soprattutto gli anziani, i genitori single e le famiglie con disabili a carico che, molto spesso, si sono visti superare in graduatoria dalle famiglie di immigrati, magari sul territorio da pochi anni. Ci faremo carico di presentare una modifica al Regolamento che al momento come criteri prende in esame esclusivamente il disagio abitativo, disagio economico e la composizione del nucleo senza tenere conto di chi ha sempre vissuto sul territorio. Tra emergenza pandemica sociale ed economica, sfratti, graduatorie dell’emergenza sociale finiamo per avere, come nella graduatoria sopra esposta metà italiani e metà immigrati: questo non funziona, questo significa trasformare i nostri complessi immobiliari in veri e propri ghetti, ed è per questo che bisogna intervenire anche con un giro di vite sui controlli questa non è una questione di razzismo , ma una questione di civiltà e sicurezza/legalità
Simone Carapia
Consigliere Lega Imola