Con la convocazione della conferenza stampa, di oggi 2 luglio 2020 da parte di Andrea Zucchini si pensava che il “figlio della politica locale”, com’è stato definito da alcuni, volesse raccontare che si sarebbe candidato alle prossime amministrative imolesi visto che il tempo stringe, se non in un partito politico, almeno come civico. Non è andata così. La sua conferenza è stata a nostro parere una sorta di ‘medagliere” in cui ha raccolto ricordi più o meni belli (ricorsi al TAR, battaglie, megafonate, ecc.) che nel contesto della post-amministrazione Sangiorgi e con il pericolo di mettere Imola nelle mani di una compagine non a tutti gradita, conta poco o niente.
Zucchini ha spiegato di aver ricevuto inviti a candidarsi da entrambi gli schiarimenti politici centro-destra centro-sinistra, “diciamo da più parti”, e di aver riflettuto a lungo perché la “scelta non è facile”, ma è giunto alla decisione di proseguire nel suo percorso lavorativo, anche se la decisione non pare essere del tutto definitiva. “E una scelta attuale, di oggi, di questo preciso momento, soprattutto non è un addio, ma è un arrivederci (…) perché la politica è un amore, una passione che non muore mai”.
Ma siccome amministrare una città come Imola non è una passeggiata, con tutto l’amore e la passione che qualcuno ci sa mettere, e di cui l’ ex-sindaca Manuela Sangiorgi ha dato prova, diciamo che forse è meglio che Zucchini non si candidi, per non disperdere i voti. Non ha fatto propaganda per nessuno nello specifico, ha ipotizzato un possibile ballottaggio, e ci pare che proprio in virtù di questo ballottaggio è importante che la gente si concentri a votare in modo tale che i giochetti di Palazzo, dopo le elezioni, non siano più possibili. Questo è il sogno di molti imolesi .
Georgel Babiuc