Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Legambiente
Abbiamo letto sulla stampa cittadina l’accorato appello sull’autodromo della ex candidata sindaca del Pd imolese e ci permettiamo, visto che sulla storia recente pare carente, di precisare alcuni punti.
I sindaci di Imola che hanno preceduto Daniele Manca, nel loro programma elettorale scrivevano: “Riteniamo che vadano intensificate le giornate a disposizione delle società sportive imolesi e dei cittadini che intendono fruire dell’Autodromo nel tempo libero e nelle attività dilettantistiche. Infine va garantita la concertazione del calendario delle manifestazioni sportive con i residenti delle zone limitrofe al circuito, nel rispetto delle normative regionali e nazionali sul rumore”.
Pertanto ci sorprende leggere che la civica del centrosinistra Carmela Cappello, oggi consideri i residenti delle zone limitrofe al circuito una minaccia all’attività dell’autodromo e di conseguenza personaggi pericolosi da tenere ai margini dei Tavoli nei quali si assumono decisioni che riguardano loro interessi giuridicamente rilevanti.
Questa visione di chiusura verso i cittadini sorprende ancora di più se si legge il verbale del Tavolo tecnico (quello di cui la consigliera parla nella sua arringa) del 7 dicembre 2017 nel quale il Comune di Imola ritiene fondamentale incontrare i cittadini anche per ricevere le loro proposte in tema di implementazione delle postazioni fonometriche. Di più, nello stesso verbale l’Ausl sottolinea che “la partecipazione costante dei cittadini ai lavori del Tavolo Tecnico favorirebbe una responsabile condivisione nella gestione e comunicazione delle problematiche e delle soluzioni operative da adottarsi. Sostiene con forza la revisione della rete di monitoraggio, peraltro prevista dal Protocollo a suo tempo siglato, che preveda la ricollocazione del fonometro posto attualmente in via Tenni, in via Malsicura (zona dove insiste la maggior parte della popolazione esposta) o in via Dei Colli, secondo le valutazioni di ARPAE”.
Quest’ultimo organo di controllo altresì “ritiene necessario condividere tale scelta con gli altri componenti istituzionali del Tavolo Tecnico (vale a dire Comune, Ausl e Arpae, non Formula Imola) anche a seguito di un confronto con i cittadini delle zone interessate”.
Il concetto appare chiarissimo! Quello che ieri era auspicato da tutti gli enti istituzionali, PD compreso, oggi sarebbe il male assoluto perché l’attività dell’Autodromo sarebbe condizionata negativamente e in balia dell’eventuale ostruzionismo di un comitato di cittadini che chiede – solamente e con forza – il rispetto della legge. Non ci resta che prendere atto della nuova posizione del centrosinistra, sperando sia l’ultima e definitiva.
Sul fatto poi che le barriere “consentirebbero di svolgere più attività motoristiche” occorre essere onesti. Fra quanto tempo lo consentirebbero? Sì, perché, le barriere previste in via dei Colli prevedono un abbattimento di soli 5dB nelle giornate ordinarie, vale a dire che delle 32 giornate di sforamento registrate nel 2018, per ben 17 le barriere non sarebbero state sufficienti a contenere le immissioni entro i limiti di legge. Pertanto, le attività motoristiche eccessivamente rumorose andrebbero comunque ridotte e non aumentate, anche con le barriere istallate! Poi una volta spesi 400mila € per schermare al massimo di 5dB i 4 ricettori di via Dei Colli, i limiti di legge si dovranno rispettare in via Malsicura, in via Ascari e in via Ghiandolino, aree individuate da ARPAE come le più impattate!
Questo significa che le attività motoristiche ordinarie ( le gare sono autorizzate in deroga) potranno aumentare la loro rumorosità di 5 dB al termine di tutta la bonifica acustica dell’autodromo. Ma davvero qualcuno – che detta così apparirebbe quantomeno sprovveduto – pensa che schermate 4 case di massimo 5dB il problema sia risolto e si possa aumentare la rumorosità delle attività motoristiche?
Cara consigliera Carmela Cappello, lei di professione fa l’avvocato e sa benissimo cosa prevale fra la libertà di impresa (le attività motoristiche) e il diritto alla salute (quello dei cittadini). Non tocca certo a noi ricordarglielo.
P.s. non vogliamo chiudere l’autodromo ma solo, e finalmente, il rispetto della legge.
Comitato Autodromo di Imola