Sul Con.Ami nessun accordo al ribasso con il Pd. Imola ha quasi il 66% del Consorzio e come è sempre stato in passato deve mettere tre membri nel Cda con il Presidente. Noi del centrodestra in condizioni analoghe non avremmo trattato con chi mette avanti il proprio partito e lotte politiche rispetto ai territori e cittadini.
Non si è mai visto che la minoranza decida sulla maggioranza del Consorzio e oltretutto con sindaci che a maggio forse non saranno nemmeno rieletti.
Ora, entro l’anno, si trovi la quadra e chi fino all’altro giorno subiva le decisioni del sindaco comunista/diessino e infine piddino di Imola senza proferire parola cerchi di mettere due nominativi per il bene della comunità. Queste battaglie, frivole e di supremazia, non faranno che aumentare la frana che a maggio colpirà il partito democratico e chi li aiuta nella speranza di essere riconfermati per un secondo mandato.
Non si può svilire Imola e la dignità degli imolesi con questo piccolo cabotaggio del forese ai danni di un intero territorio perché del Con.Ami prima o poi hanno bisogno tutti. Cambiando lo statuto, il Sindaco Manca e il gotha che ha sempre bazzicato in quelle stanze dai Lorenzi, Manara, ecc., hanno nascosto la chiave della cassaforte dei cittadini che prima o poi rivendicheranno il 65 % del contenuto e sapranno anche a chi dare la colpa.
Mi auguro che entro l’anno si smettano questi giochetti pericolosi fatti sulla pelle di un territorio e dei cittadini. Ognuno guardi la propria quota e stia al suo posto com’è accaduto fino a quando un sindaco si è dimesso sei mesi prima della propria scadenza naturale per andare a cercar fortuna a Roma.
Simone Carapia – Lega Imola – Capogruppo in Consiglio comunale