Aris Alpi
In autodromo ormai ci hanno preso gusto. Via le utopiche mire automobilistiche, spazio
ai più spettacolari “concertoni” estivi, che hanno reso grande Imola con l’Heineken Jammin Festival.
Era la fine degli anni novanta, c’erano ricchi budget a disposizione, ed un’organizzazione che garantiva ogni anno un parterre di grande spicco.
A tenere nel frattempo alta la popolarità, ci pensavano Michael Schumacher e il circus della Formula 1.
Nel festival di giugno, atterravano sul paddock star di rilievo di internazionale: come dimenticare la leggendaria “Losing My Religion”, suonata dai Rem nel 2005. I californiani Red Hot Chili Peppers, gli Oasis, naturalmente il Blasco nelle sua “trilogia” di concerti imolesi.
Ma anche Santana, Iron Maiden e Metallica. Dopo l’ultima doppietta, con Guns e AC/DC, la gestione dell’Enzo e Dino Ferrari non ci pensa nemmeno ad abbassare l’asticella della qualità, ripristinata dopo molti anni di buio che ha coinvolto l’impianto automobilistico. Con progetti fallimentari e cambi di gestione repentini.
Notizia battuta nelle ultime ore, le indiscrezioni sulle trattative che dovrebbero portare sul Santerno
le prossime super-star. I nomi sono clamorosi ed assicurerebbero sicuramente a Selvatico Estense un sold-out. Uno su tutti, David Gilmour, anima e chitarra psichedelica dei Pink Floyd. Spunta anche il nome di Bob Dylan. La star statunitense negli ultimi anni
ha già calcato più volte i palcoscenici del Belpaese. Sicuramente, sarebbero due colpi da maestro.
Ma anche Santana, Iron Maiden e Metallica. Dopo l’ultima doppietta, con Guns e AC/DC, la gestione dell’Enzo e Dino Ferrari non ci pensa nemmeno ad abbassare l’asticella della qualità, ripristinata dopo molti anni di buio che ha coinvolto l’impianto automobilistico. Con progetti fallimentari e cambi di gestione repentini.
Notizia battuta nelle ultime ore, le indiscrezioni sulle trattative che dovrebbero portare sul Santerno
le prossime super-star. I nomi sono clamorosi ed assicurerebbero sicuramente a Selvatico Estense un sold-out. Uno su tutti, David Gilmour, anima e chitarra psichedelica dei Pink Floyd. Spunta anche il nome di Bob Dylan. La star statunitense negli ultimi anni
ha già calcato più volte i palcoscenici del Belpaese. Sicuramente, sarebbero due colpi da maestro.