di Aris Alpi
Per le gravi condizioni strutturali che coinvolgono il Piratello, l’amministrazione comunale ha messo sul piatto in extremis, duecento mila euro per gli interventi più urgenti. Il tutto è stato presentato due settimane fa nella sala del Consiglio Comunale.
Saranno prevalentemente piccoli ma vitali lavori di manutenzione, per permettere quantomeno che nessuno si faccia male durante le imminenti festività dei Santi.
Vero è, inutile negarcelo, che con duecentomila mila euro, sarebbe possibile a malapena la ristrutturazione di due appartamenti di pregio. Come si può pensare, con questa somma, di poter salvare una situazione di un impianto di migliaia di metri quadrati? Una deriva che prosegue da quattordici anni, che ha ormai finito per moltiplicare il numero degli interventi di cui la struttura avrebbe bisogno.
E’ ovvio come sia nient’altro che che un’aspirina, in attesa di capire se Area Blu possa impegnarsi nuovamente in interventi strutturali, a rinforzo di casse comunali vuote. Nel frattempo anche, che il Sindaco riesca ad accedere al fondo di riserva Conami. Questi fondi appaiono ora sempre più un miraggio lontano, dopo il fuggi-fuggi dei vertici di Via Mentana.
Inoltre, non si capisce per quale motivo l’ente non trovi un accordo con Piazza Matteotti per salvare le restanti aree dell’impianto, come fatto col Famedio l’anno scorso.
In quel caso, l’area dove riposano gli imolesi più abbienti, fu ristrutturata in due anni con costi che superavano il milione. Tombe di pregio, dalla complessa ristrutturazione vincolata dalla Sovrintendenza.
C’era però una campagna elettorale in apertura, e c’era urgenza di stuccare le lapidi di Andrea Costa, di Ruggi e di altri ex Sindaci per non presentarsi in primavera completamente bruciati.
Fu tagliato il nastro in una commedia dai toni grotteschi senza nemmeno che il loculo dell’Apostolo del Socialismo venisse ripulito come promesso. Mentre le tombe dei defunti senza nome giacevano fra l’erba alta e i muri che ospitavano i loculi più vecchi che collezionavano ancora crepe.
Nel frattempo, i vertici delle Partecipate imolesi e l’ex Sindaco, scomparvero velocemente dai radar per lasciare un’eredità capace di far rizzare i capelli anche ai più forti di stomaco.
Alberi crollati sui loculi, mancanza di manutenzione, erbacce e detriti in mezzo ai campi comuni.
Per quale motivo nessuno si occupa della custodia del cimitero? Per quale motivo chi riceve fondi per la manutenzione ordinaria, non si impegna per la pulizia dell’area? Perchè tocca sempre ai parenti segnalare le criticità strutturali?
L’impianto non dà nemmeno la impossibilità di visita ai diversamente abili e a persone con difficoltà motorie. Ci sarebbe anche un costoso noleggio che il Comune starebbe ancora pagando per le impalcature montate lungo tutta la muraglia di Via Montecatone.
L’amministrazione, ha cercato nel frattempo di avviare i primi rattoppi cominciando dai bagni pubblici del cimitero. In questo caso, si sarebbero addirittura opposti alcuni lavoranti della struttura, che avrebbero impedito alla Giunta la messa in sicurezza dei precari servizi igienici. Di fatto, costringendo il Comune a servirsi di bagni chimici, da distribuire per tutto l’impianto, in attesa delle festività dei morti.
Tuttavia, c’è verosimilmente da chiedersi per quale motivo il Cimitero non sia stato messo a bilancio. Forse, questo gravissimo errore potrebbe pesare già dal prossimo anno se non si trovano accordi con le partecipate. Rimane da sciogliere il nodo Area Blu: l’ente di Via Mentana, sarebbe pronta a scoprire le carte in tavola a giorni, sul motivo che le avrebbe permesso di evitare altri impegni nella ristrutturazione delle restanti aree.