Il canile comunale era tornato sotto i riflettori qualche mese fa, quando una cittadina imolese, dichiarava a mezzo stampa, di voler donare un’ampia fetta della cospicua eredità proprio alla realtà di Via Gambellara.
Non si trattava però di un caso isolato. La solidarietà imolese negli ultimi anni aveva infatti toccato più volte il canile del Santerno. Tuttavia, la notizia è un’altra.
Dopo qualche mese dall’annuncio della donazione, alcuni consiglieri comunali, unitamente ad alcuni cittadini cittadini, si erano interessati del destino
che tali somme, nel frattempo, avevano avuto. Dal canile però non si era alzata fumata bianca, tutt’altro.
I denari delle donazioni infatti, al malmesso impianto di via Gambellara, non erano mai arrivate.
Si evinse infatti che qualcuno al bilancio della precedente amministrazione, parve assolutamente contrario a donare
un solo centesimo alla struttura comunale.
Ora, In possesso della delega al canile vi è proprio la neo Sindaca Manuela Sangiorgi. Come a rafforzare un vecchio interesse, avanzato a più riprese da tutto il gruppo consigliare pentastellato negli anni scorsi, nei confronti degli amici a quattro zampe. Diverse le mozioni per sostenere infatti maggiore interesse nei riguardi dell’impianto di Via Gambellara.
Ma ora? I riflettori sono rimasti alti oppure le priorità sono altre?
In Via Gambellara la situazione appare però sempre più grave. Quantomeno per chi importano le minime condizioni
di decoro, salubrità e decenza di un luogo così importante e frequentato.
Arriviamo ai fatti di oggi: di soldi al canile non ce sono, e tocca agli stessi volontari e gli amici degli operatori tappezzare di ombreggiante la calda struttura.
Di verde ce n’è poco, troppo poco, ed ai cagnolini più sfortunati tocca rimanere sotto al sole dell’esterno, per permettere un intervento più rapido da parte delle operatrici, in caso di medicazione e pulizia nei riguardi della bestiola incontinente o malata. Anche in questo caso gli operatori hanno potuto solo installare qualche ombrellone per evitare che il cemento diventi incandescente sotto di loro.
Il canile, nella surreale location di Via Gambellara, sembra di più una baraccopoli di un’anonima periferia romana che una struttura municipale di una città come Imola, che dei servizi ne ha sempre fatto una questione prioritaria.
È questo che meritano i nostri amici a quattro zampe? Quale sarà il loro destino? Solamente cemento, aridità e mancanza di interesse?
Il collegamento all’impianto è altrettanto precario. La strada oltre ad essere sterrata è una groviera. Di conseguenza gli operatori della struttura sono costretti a supplicare qualche dipendente comunale, affinchè tenga da parte un po’ di ghiaino, avanzato dai lavori stradali, da gettare a tempo perso nelle buche.
Il retro del gattile invece, pare sia ormai invaso da colonie di roditori che a loro volte, essendosi nutriti del cibo per gatti,
hanno superato dimensioni oscene.
A questo punto, molti trovano che il canile precedente fosse di gran lunga migliore. Si trovava in una vecchia villa di campagna, ornata da grandi alberi, e dotata
a questo punto, di maggiore ospitalità per le sfortunate bestiole.
L’unica speranza che ci rimane, attendendo che qualcuno da Piazza Matteotti prenda in mano la patata bollente,
che gli imolesi continuino ad adottare i cagnolini che affollano la struttura, come del resto hanno sempre dimostrato di saper fare.
di Aris Alpi
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