Riceviamo e pubblichiamo
Ho avuto il sostegno di moltissime persone, amici e indifferenti, ho letto qualche fesso commento, CI MANCA
SOLO QUALCHE STUPIDO CHE DICA CHE (giunto al mio livello professionale) LO FACCIO PER PUBBLICITA’, ma
mi sento in obbligo di rispondere solo a due comunicati perché pare che non abbiano compreso e/o ascoltato
ciò che è accaduto e ho scritto o non l’abbiano compreso appieno.
I fatti generatori della vicenda sono MOLESTIE CON FINI SESSUALI, REITERATE-CONTINUATE, AI DANNI DI
DIVERSE RAGAZZINE, IN LUOGO PUBBLICO E AL COSPETTO DEL PUBBLICO, poste in atto da una persona che
da diversi mesi violava pubblicamente e in escalation altre regole della biblioteca, quali fumare all’interno,
entrare nel bagno delle donne, appropriarsi di libri … e QUESTI FATTI ERANO STATI SEGNALATI
IMMEDIATAMENTE ANCHE DA MIA FIGLIA, senza alcun seguito.
Ma stiamo scherzando !!
Non ho contestato che questa persona non rispetti il “Galateo” della Lina Sotis ma l’ABC del vivere sociale
civile moderno (o quello che ne rimane): nel suo Paese forse non è così, ma noi siamo qua e adesso e non là.
1) All’Ufficio Stampa Comunale per l’Assessore Sig.ra Marchetti che conosco come persona attenta e pacata.
Non ho chiesto solidarietà ma azioni operative. La biblioteca è un nostro fiore all’occhiello, dopo i fatti vi sono
tornato sabato 13, perché non scarico barili su altri, ho saputo che la persona in questione si era già
ripresentata lì, TUTTO COME PRIMA, e stessa cosa lunedì 15 e martedì 16. L’art.26 del regolamento della
biblioteca prevede che in caso di “ogni disturbo al pubblico e alle attività … i comportamenti provocanti danno
al patrimonio … quelli contrari al decoro … il personale inviata l’utente ad allontanarsi dalle sale e in caso di
opposizione può rivolgersi alla forza pubblica …”.
Mi aspettavo il nostro Assessore scrivesse solo: “Faremo tutto quanto necessario perché tali episodi non si
ripetano mai più !” e, sinceramente, non un autoelogio (fuori luogo per il caso) con 2 numeri statistici. La
risposta mi ha offeso come cittadino e soprattutto come padre.
2) A una certa sig.ra Gioielliera che non conosco e della quale mi è stato segnalato un articolo apparso su
Leggi La Notizia.
Ho letto il suo trattato nel quale noto non essere nemmeno d’accordo con lei stessa nelle sue 3 sue analisi e
ove si legge in pratica che io: 1) ho fatto bene a scrivere, ma potevo con toni diversi, cioè le parole forti vanno
bene ma non i toni, per un italiano si ma per uno straniero no ma forse si; 2) però doveva farlo un altro, chi
di dovere, ma forse tutti, ma non così, cioè un po’ così e un po’ no, ognuno per il suo ma forse tutti insieme;
3) non lo dovevo fare per mia figlia perché femmina (forse per un figlio maschio sì ?!), perché sono io
maschilista (!!!), ma c’è bisogno di tutela, però non così, perché siamo tutti i uguali ma forse no.
Sono allibito ! Ritengo che il suo scritto, di cose note e scontate, manifesti il vero problema, e ne sono
altrettanto offeso come cittadino e come padre.
Mentre lei iniziava a scriverlo data la lunghezza, mia figlia, educata da mia moglie e da me, denunciava il fatto
e io andavo in biblioteca a vedere se mia figlia (magari anche la sua) era tutelata, perché ciò non era accaduto
prima.
Il mio articolo era chiaro come l’acqua di fonte e non ha bisogno di tante interpretazioni strumentalizzanti
attraverso le sue 3 analisi.
L’ho scritto perché ero e sono sconcertato perché ho dovuto essere io a scatenare tutto questo
pubblicamente altrimenti sarebbe andato avanti altro tempo, pur noto a tutti i livelli, e chissà sino a quale
epilogo ! I fatti accaduti e noti è impensabile tollerarli da un ragazzino compaesano ma di più, a mio parere,
da una persona ospitata dal nostro Paese, magari a nostre spese.
Corriamo dietro ai danni per tentare di punire, troppo spesso incapaci, anziché prevenire ai primi segnali.
Gentile Signora la lezioncina e il panegirico li faccia ad altri. E qui chiudo le trasmissioni.
Avv. Giuseppe Farina