Comunicato N.3 Comitato PRO Piratello di Imola.
a distanza di pochi giorni dall’ultima segnalazione ci troviamo costretti a evidenziare quella che è forse la più grave circostanza che sta coinvolgendo il cimitero del Piratello, tra le ormai innumerevoli a cui è stato interessato negli ultimi mesi.
Di fronte a queste fotografie si evince la totale mancanza di un controllo e di una gestione tra Municipio, custode dell’area cimiteriale e personale necroforo.
In questo caso specifico, le salme di alcuni defunti sono state completamente violate, non per l’estumulazioni alle quali erano evidentamente sottoposti, ma dal momento in cui i resti non sono stati adeguatamente raccolti e custoditi, come da regolamento cimiteriale, dentro in un sacco di juta sigillato, dopo esser stati accuratamente raccolti senza violare l’integrità, sacrostanta, delle ossa!
Addirittura, queste ultime, che appartenevano ad una PERSONA, giacciono nella terra rivoltata, rotte dalla benna del bobcat, e mischiati assieme a rifiuti di utensili di edilizia e ai resti in zinco della cassa.
La gravità dell’accaduto va a collocarsi in un quadro già di per sè infelice, in un contesto che lascia poco scampo alle giustificazioni di moralità e civiltà, che qui non esistono minimamente. Il quadro è di una gravità eccezionale, gravissima, inaudita, benchè anche la stessa lapide del defunto estumulato, è stata frettolosamente
gettata a fianco del bidone dei fiori secchi.
Nonostante ci sia un regolamento di Polizia mortuaria che parli chiaro in materia, come si sottolinea, all’articolo 85, che:
1. Le ossa che si rinvengono in occasione delle esumazioni ordinarie devono essere raccolte e depositate nell’ossario comune, a meno che coloro che vi abbiano interesse facciano domanda di raccoglierle per deporle in cellette o loculi posti entro il recinto del cimitero ed avuti in concessione. In questo caso le ossa devono essere raccolte nelle cassettine di zinco prescritte dall’articolo 36.
2. Tutti i rifiuti risultanti dall’attività cimiteriale sono equiparati a rifiuti speciali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915, e devono essere smaltiti nel rispetto della suddetta normativa.
A questo punto è doveroso fare un appello al custode del cimitero, se sia al corrente di questo modus operandi, e se supervisioni le tumulazioni e le estumulazioni ad opera delle aziende che detengono l’appalto del cimitero del Piratello. Necessario interrogarsi se il personale addetto a questo tipo di mansioni quindi, sia realmente personale qualificato in qualità di necroforo; in caso contrario, bisogna chiedersi per quale motivo vengano mandati alla sbaraglio operai non specializzati in questo compito, dove improvvisare non solo è controproducente, ma come abbiamo visto in questo caso specifico, può sfociare in circostanze di questa gravità.
Al di sopra di queste realtà poi, vige naturalmente l’autorità sanitaria locale (igiene pubblica) che dovrebbe mantenere altissima la soglia di attenzione su un luogo come questo, dove ovviamente, circolano batteri di ogni genere dato il numero di estumulazioni, in quadro già di per se critico.
Non è assolutamente nostra intenzione entrare in ambito politico, ma vista l’eccezionalità della contingenza, è doveroso chiedersi come l’assessorato ai servizi Guglielmi non si sia accorto dell’emergenza, e non dia spiegazioni, finalmente, per questa latitanza urticante.
Se la via di Montecitorio per Daniele Manca è già aperta, a questo punto è d’obbligo che la strada per Roma possa passare prima dal Viale del Piratello, per capire, dato che noi non capiamo più cosa stia succedendo, se la massima autorità sanitaria della nostra città, si indigni anche un po’ con se stesso per non aver mai posto rimedio ad una simile vergogna, chiedendo scusa agli imolesi per questa amorale mancanza.
Raimonda Pittau – Aris Alpi
Pres.te e Portavoce Comitato PRO Piratello di Imola