Dispiace osservare quanto il Consigliere Tarozzi debba scadere in un attacco personale alla signora Pittau, come unica arma di difesa, evidentemente, a giustificazione della gravissima situazione che coinvolge il “Gran Campo”, del cimitero. Una circostanza che il politico ha evitato prontamente di evidenziare stamani nel suo repentino pellegrinaggio all’interno della struttura comunale.
Per onor di verità, volevo rammentare al signor Tarozzi, che la “tizia” Pittau, (così l’ha chiamata il saggio politico stamani), si è impegnata nella raccolta di 2000 firme per il nostro Cimitero, nel 2011, ben due anni prima di una sua candidatura; quest’ultima, avvenuta nel 2013, nella lista di Andrea Zucchini “Insieme Si Vince”, e del tutto simbolica, dato che la signora si è sempre e solo attivata, in punta di piedi, per la salvaguardia e il decoro della struttura, fornendo un punto di incontro con quei parenti impossibilitati a far emergere pubblicamente le gravi circostanze che coinvolgevano i sepolcri dei propri cari.
Per quanto riguarda le fotografie apparse stamani sul Resto del Carlino, ci tenevo a precisare che i sepolcri in questione, per la maggior parte, appartengono a defunti senza famigliari, che possano provvedere ad un decoro o alla sua gestione, e che quindi, ci si aspettava che Beni Comuni o Area Blu, provvedessero alla pulizia e al mantenimento della sicurezza di queste tombe.
Fare “lo scaricabarile”, o urlare a gran voce l’intervento di parenti che non ci sono, non solo non risolve nulla, ma finisce per porre direttamente il signore, in una posizione lontana anni luce dai minimi sentimenti di vergogna e sensibilità, che un uomo capace di osservare, di guardare e di sentire, proverebbe immediatamente di fronte a queste foto impietose.
Inoltre, siccome la rampa di accesso per persone diversamente abili viene ancora una volta tirata in ballo, sarebbe opportuno ricordare a chi frequenta poco il cimitero, che il complesso cimiteriale, è circondato da chilometri e chilometri di viottoli sterrati, dove le ruote delle carrozzine affondano; il progetto in sè, al momento, parrebbe ancora incompleto, e paradossalmente, potrebbe rappresentare una barriera architettonica, nel caso un disabile non riuscirebbe a percorrere la rampa con una semplice carrozzina, non dotata del motorino elettrico, per salire la rampa, forse troppo ripida ed estesa.
Aris Alpi
portavoce Comitato Pro Piratello di Imola