Alla piscina comunale di Imola A.Ruggi una quindicina di ragazzini, per lo piu’ stranieri, disturbano la clientela a tal punto che il titolare avrebbe fatto un esposto alla Polizia e ingaggiato addetti alla sicurezza per risolvere la situazione.
Palpeggiamenti e atti osceni, risse e diverbi con i bagnini di turno e pare che sia sparito anche qualche smartphone, hanno reso la situazione insostenibile quando questi ragazzini stranieri terribili si presentano in piscina.
Per questo motivo ho presentato un’interrogazione urgente, perché al di là del fastidioso disagio per i frequentatori e dell’eventuale danno per il gestore questo fenomeno delle baby gang è da monitorare attentamente.
Vorrei ricordare che dall’osservatorio dell’adolescenza nazionale la vicina Bologna è al primo posto in Italia seguita da Roma e Catania. È una classifica dolorosa da leggere. È quella dei ragazzi difficili presi in carico dai servizi sociali. Sono aggressivi, sono rabbiosi, segnalati per violenze e bullismo. In tutta Italia sono stati 19.516 nel 2016, di cui 4917 di origini straniere. L’intervento degli assistenti sociali sul territorio traccia, quindi, una mappa dettagliata del disagio giovanile.
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio nazionale sull’adolescenza, il 6,5% dei ragazzi minorenni fa parte di una banda giovanile, il 16% ha commesso atti vandalici, mentre tre ragazzi su dieci hanno partecipato a una rissa. E dentro questo duplice confine che si può rintracciare il fenomeno delle baby gang.
È un fenomeno relativamente recente in Italia, ma è cresciuto molto negli ultimi anni, soprattutto a causa delle situazioni di disagio nelle periferie e per l‘aumento delle migrazioni.
Ci auguriamo che la situazione alla piscina Comunale venga risolta celermente, ma che le Istituzioni locali non snobbino questo pericoloso campanello d’allarme.
Simone Carapia
Capogruppo Fi Imola