A ‘Pozzo Becca’ il ricordo prende vita sotto forma di parole evocative, vive, in cui si trasformano gli studenti della classe III E della Scuola Secondaria di primo grado “A. Costa”. Le lettere disegnate sulle magliette che indossano si compongono per sottolineare alcune parole chiave, sintesi delle loro riflessioni lette ad alta voce: sono parole di speranza e di libertà proiettate nel presente.
Il loro è un invito a tutti i partecipanti alla cerimonia a fare memoria dei fatti accaduti, sottolineando il valore della democrazia e della libertà, sostenuto e difeso dalla nostra Costituzione. Ed alla fine, davanti alla lapide che ricorda i 16 partigiani trucidati e ritrovati nel ‘Pozzo Becca’, compongono con splendide calle bianche la scritta “Ricorda”, vero monito gridato dagli stessi studenti, mentre spontaneo scocca l’applauso dei presenti.
La performance degli studenti della classe III E della scuola “A. Costa, coordinati dalle prof.sse Cecilia Pardi e Chiara Palmisano, su una base musicale di Stefano Dall’Osso, genitore di uno degli studenti protagonisti, fa parte del progetto “Quando un posto diventa un luogo”, ideato dall’artista Annalisa Cattani e sostenuto dall’Anpi, dal Comune di Imola – assessorati alla Scuola ed alla Cultura – e dal Cidra.
La cerimonia di ‘Pozzo Becca’ rientra nel programma di iniziative a ricordo della Liberazione, che vanno sotto il titolo di “Sulle strade della Libertà”, messo a punto dal Comune di Imola in collaborazione con Cidra ed Anpi, in occasione del 72.o anniversario della Liberazione
Dopo la performance dei ragazzi, che ha reinaugurato la lapide che ricorda i 16 partigiani trucidati, vi sono stati gli interventi delle autorità e la deposizione di una corona alla lapide da parte di Daniele Manca, sindaco di Imola, Onelio Rambaldi, sindaco di Medicina, Giuliano Giordani, assessore del Comune di Castel San Pietro Terme, Vanes Tamburini, Anpi Medicina.
Cosa accadde quel 12 aprile 1945 – Due giorni prima della Liberazione la Brigata nera di Imola e un reparto delle SS prelevarono numerosi prigionieri dalle carceri della Rocca e ne uccisero 16 dopo averli a lungo torturati. I cadaveri furono gettati nel pozzo dello Stabilimento ortofrutticolo Becca in via Vittorio Veneto. I resti delle vittime furono recuperati qualche giorno dopo la liberazione di Imola. Questi i nomi delle vittime: Bernardo Baldazzi, Dante Bernardi, Gaetano Bersani, Duilio Broccoli, Antonio Cassani, Guido Facchini, Mario Felicori, Paolo Filippini, Cesare Gabusi, Secondo Grassi, Ciliante Martelli, Mario Martelli, Corrado Masina, Domenico Rivalta (il solo imolese del gruppo, poi decorato con la Medaglia d’oro al valor militare), Giovanni Roncarati, Augusto Ronzani.
Venerdì 14 aprile il programma di iniziative proseguirà per festeggiare l’anniversario della Liberazione di Imola, avvenuta il 14 aprile 1945. Alle ore 16.30, in Piazza Matteotti si svolgerà l’animazione sonora delle tre piazze cittadine ideata dal Cidra e realizzata dall’Associazione culturale Tilt che va sotto il titolo di “Perché suona la campana? Voci, suoni e cronache della Liberazione a Imola”. La campana della torre del palazzo comunale risuonerà infatti a quell’ora per ricordare l’avvenuta Liberazione.
Poi, alle ore 17.00, nella sede del Cidra (via F.lli Bandiera 23) verrà proiettato il film documentario sugli ultimi giorni di Mussolini “Tragica alba a Dongo”, di Vittorio Crucillà. A seguire, alle ore 17.45, consegna degli attestati ad honorem ai familiari dei caduti partigiani. Partecipano Alfiero Salieri, partigiano, Bruno Solaroli, Presidente Anpi Imola, Daniele Manca, sindaco di Imola.