E’ stata fissata dal Consiglio dei Ministri la data del 28 maggio per la consultazione referendaria promossa dalla Cgil sulla responsabilità sociale negli appalti e per abolire i voucher.
Si stanno moltiplicando gli appelli a favore dei due referendum abrogativi e si stanno costituendo diversi comitati di sostegno per cancellare le norme che rendono il lavoro sempre più povero e precario, norme figlie di politiche sbagliate e fatte su misura per aumentare i profitti sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori.
La Cgil di Imola ha incontrato nelle scorse settimane associazioni, comitati e partiti politici per illustrare le motivazioni che hanno portato la Cgil a chiedere la consultazione referendaria e per sottolineare la centralità della nostra iniziativa, contenuta nella proposta di legge di iniziativa popolare “Carta dei Diritti Universali del Lavoro”, attualmente incardinata in Commissione Lavoro della Camera e che ha trovato un particolare interesse nei nostri interlocutori.
«Esprimiamo la nostra soddisfazione – commenta Paolo Stefani, segretario generale Cgil Imola – rispetto all’attenzione ricevuta sui temi legati al lavoro e alle motivazioni contenute nei quesiti referendari, fatte le dovute distinzioni rispetto alle diverse aree politiche coinvolte, in alcuni casi condizionate dalla mancata presa di posizione delle rispettive strutture nazionali, ma tuttavia senza significative opposizioni di principio.
Riteniamo condivisibile che al centro dell’agenda del governo ci sia il problema della mancanza di lavoro, visto il perdurare da anni di una crescita prossima allo zero, che viene ogni giorno confermata come un’emergenza che coinvolge in primo luogo il problema dei giovani. Prendiamo atto della decisione del Consiglio dei Ministri di fissare la data il 28 maggio, pur non condividendo la scelta di non abbinare la consultazione con la data delle elezioni amministrative come da noi richiesto. Siamo convinti – conclude Stefani – che questo sia un grave errore che va oltre alle dichiarazioni di alcuni autorevoli esponenti della classe dirigente di questo Paese, ma che alla prova dei fatti sperpera i soldi pubblici e quindi dei cittadini».
Per la Cgil di Imola sono da respingere senza esitazioni tutti i tentativi messi in campo per trovare soluzioni che evitino i referendum, generando ulteriori odiose discriminazioni come si evince dalle dichiarazioni fatte dal Ministro Poletti e lasciando comunque la possibilità di utilizzo dei voucher anche alle imprese e al settore pubblico.
Ora la campagna referendaria entra nel vivo e sarà necessaria una grande mobilitazione per portare alle urne milioni di italiane e di italiani per difendere il lavoro e la dignità delle persone che per vivere devono lavorare.