Domenica 29 gennaio, alle ore 21, nel Ridotto del Teatro comunale “Ebe Stignani” si terrà il sesto incontro del ciclo di lezioni-concerto volto a indagare i multiformi rapporti tra la musica e le altre arti. Sarà la volta di Daniele Seragnoli, docente di Storia del teatro all’Università di Ferrara, che parlerà di Musica per il teatro, teatro per la musica: tu chiamale se vuoi… contaminazioni.
La musica è la colonna sonora della nostra esistenza. Il teatro, che è vita, ne è sempre stato il compagno ideale, e viceversa. Ma non solo nella naturale accezione del teatro musicale in tutti i suoi sottogeneri, del balletto, della danza. Anche il cosiddetto teatro d’attore, quello fatto apparentemente di soli corpi e di parole, ha sempre usufruito della musica come componente emozionale, o “personaggio aggiunto”.
Sono solo canzonette, come cantava Edoardo Bennato? Certamente no!
Il teatro dei Greci e dei Romani era ricco di musica, così come il Medioevo profano e religioso, poi le rappresentazioni di corte nell’Italia rinascimentale, Shakespeare, Molière, l’Ottocento, il ’900 di Brecht e Kurt Weill, la contemporaneità… Con molti e diversi utilizzi e sfaccettature. Sarà bello cavalcare attraverso i secoli per godere di melodie oggi trascurate ma non certo dimenticate, e riscoprirne il valore.
Daniele Seragnoli è professore ordinario di Discipline dello spettacolo al Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara dove, oltre ad avere ricoperto e ricoprire svariati incarichi istituzionali, dirige dal 1993 il Centro Teatro Universitario (CTU) presso il quale progetta annualmente laboratori e corsi di formazione teatrale, incontri, seminari e altre attività di divulgazione della cultura teatrale. Ha inoltre curato e diretto diverse messe in scena di teatro universitario dal 2006 a oggi.
Studioso del teatro rinascimentale, dell’Ottocento e del XX secolo, da anni ha affiancato a questi ambiti indagini e docenze sul tema del “teatro sociale”, applicato alla realtà carceraria, dei diritti minorili e della psichiatria.
Fa parte del comitato scientifico della rivista “Teatri delle diversità” e dal 2007 tramite le attività di laboratorio del CTU è partner del progetto teatrale “Passi Sospesi” condotto dall’Associazione Balamòs di Ferrara presso gli Istituti penitenziari di Venezia.
In tutti i settori di ricerca e di studio è autore di numerosi saggi e volumi.