Non conosciamo la famiglia Restini, amica dei consiglieri di maggioranza, che ha redditi complessivi molto alti di 85.000 – 90.000 euro ma conosciamo bene la famiglia Rossi che ha un Isee di 35.000 euro, calcolato sulla base dei redditi complessivi di 50.000 euro, un immobile di proprietà e alcuni depositi bancari.
Forse i consiglieri di maggioranza dovrebbero informarsi meglio sulle modalità del calcolo Isee che prende in considerazione non solo il reddito ma anche gli immobili e i conti bancari e postali compresi i librettini dei bambini.
La famiglia Rossi perciò sarà tra quelle 45 famiglie che pagheranno di più insieme alle 51 famiglie che pagheranno la retta massima di 550 euro (sempre che non presentino la domanda agli uffici).
Purtroppo non è facile seguire il consiglio del PD e spostare in altre città bimbi così piccoli come quelli che vanno all’asilo nido, anche perché noi crediamo che la scuola pubblica sia di tutti, non solo di coloro che se la possono permettere.
Le riforme dovrebbero essere fatte per aiutare le famiglie senza mettere in condizione le persone di dover tenere i figli a casa perché i servizi costano troppo o ancor peggio invitarli ad andare in altre città.
Invece di aumentare le rette degli asili si potrebbero tagliare gli sprechi come i 90.000 euro annui alla società Comunica, utili solamente a creare posti da lavoro per gli amici oppure gli oltre 10.000 euro annui per il procuratore della società Beni Comuni che ha permesso a Lorenzi di lavorare in conflitto di interessi.
Ci facciamo solo un’ultima domanda: se le iscrizioni a maggio erano 332 e nella risposta della maggioranza vengono prese in considerazione solo 267 famiglie che fine hanno fatto le altre 65; si sono già ritirate?
E’ un peccato che il comune di Imola voglia sempre mettere le mani nelle tasche delle famiglie, questa volta anche nei libretti di risparmio regalati dai nonni ai propri nipoti.
Movimento 5 Stelle Imola