Simone Carapia
Promesse solo promesse di contributi milionari per svariati anni per la Fusione dei Comuni di Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Fontanelice …ma di concreto cosa c’è? Chi si assume la responsabilità di garantire ai cittadini che questi contributi arriveranno in Vallata da Stato e Regione per tutti quegli anni ?
Solamente degli ipocriti, visto che le finanziarie si fanno tutti gli anni e con i “chiari di luna” che ci sono nessuno ripeto nessuno puo’ garantire proprio nulla.
Sarebbe bastata solo una gestione oculata delle risorse e dei servizi associati che, finché erano limitati all’ambito territoriale della Vallata funzionavano benissimo. Oggi invece, con il Circondario Imolese, si pretende di associare i servizi con Castel Guelfo e Mordano, mandiamo il nostro personale di Vallata nei Comuni di pianura, mentre la mancanza di personale è stata solo colpa del progressivo smembramento operato negli anni. Quando si poteva assumere (per esempio qualche vigile in più e creare un corpo di Pm) non è stato fatto. Tra l’altro, prima di parlare di Comune unico, i promotori farebbero meglio a studiarsi il caso Valsamoggia: infatti ci sarebbero già problemi di contabilità e le stesse risorse regionali per le fusioni sarebbero scarse e certamente visto i Problemi per finanziare le Città metropolitane il Governo non elargirà nuove risorse.
Questa battaglia in nome di un finto risparmio a tutti i costi (quando non sono i piccoli Comuni se ben gestiti a produrre sprechi ma sono ben altre le realtà sprecone del nostro territorio….(forse bisognerebbe guardare piu’ a Imola in fatti di sprechi e risorse mal gestite) sta facendo perdere di vista il reale obiettivo, quello cioè di cominciare a creare ricchezza: a valorizzare una Vallata turisticamente meravigliosa, ad attrarre risorse e capitali, a mettere gli operatori nelle condizioni di investire nei centri storici, a potenziare il servizio pubblico. Politiche che in questi territori non sono mai esistite e oggi ci ritroviamo, per sopravvivere, a rincorrere la chimera della fusione e perdere la propria identità, tra l’altro motivata con il fatto che “i cittadini non sentono più questo tema”.
Ma comunque il 16 ottobre bisogna andare a votare NO contro questa decisione presa da pochi e calata dall’alto, perché poi se i Consigli Comunali ribalteranno il voto dei cittadini se ne assumeranno la responsabilità non solo politica ma anche morale…e certamente non finirà lì.
La Vallata del Santerno non puo’ essere “divisa” con Castel del rio fuori dal progetto e soprattutto essere terreno di conquista e di approvvigionamento per Imola.
L’ideale è un Unione dei quattro Comuni della Vallata dove le decisioni per il futuro del territorio vengono prese in loco e non al Circondario Imolese dal Sindaco di Imola..
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola e Circondario Imolese