La partecipazione per noi è democrazia e l’elemento imprescindibile per affermarla sono le elezioni. Chi governa Imola pretende scegliere direttamente i rappresentanti dei cittadini delle Frazioni, una decisione calata dall’alto che contrasta contro chi svolge addirittura le primarie per determinare anche i Consiglieri Regionali ( è successo solo a Imola). Sappiamo che nominando dall’alto, anzi dall’ufficio del Sindaco, ci sarebbero meno lamentele o criticità evidenziate; per questo sono stati cancellati i Forum e si vogliono creare i RAB per togliere di mezzo i Comitati non allineati che tanto fastidio danno sui temi critici della Città. Chi governa vuole allineare la partecipazione attraverso il sostanziale annacquamento della democrazia cittadina. E questo è francamente inaccettabile. Sono stati spesi 20 mila euro sottratti alle tasche dei cittadini per insegnarci cos’è la partecipazione e come la si organizza. Sono state convocate varie riunioni per lo più deserte che hanno avuto l’unico compito di nominare, in modo arbitrario, questo fantomatico TAVOLO DI GARANZIA col compito di decidere per tutti e scegliere chi deve rappresentare il territorio. E’ questa la democrazia che ci aspetta? A parti inverse ci avrebbero già definiti dei dittatori, mentre costoro si ergono a paladini della libertà, difensori della democrazia e della partecipazione nei loro comizi nei giorni di festa (ieri ne abbiamo avuto un ampio saggio) mentre per il resto dell’anno propongono e fanno l’esatto contrario. Per queste ragioni abbiamo attentamente letto la Proposta del Regolamento relativo alla costituzione della Consulta delle Frazioni e su esso abbiamo apportato alcune per noi significative correzioni che consentano di garantire ai cittadini una reale presenza nella gestione della cosa pubblica superando il rischio che la proposta dell’ amministrazione si riduca nella sostanza in una sorta di bavaglio alle legittime aspettative della gente che deve avere invece la possibilità di affrontare la concretezza delle questioni che determinano la loro vita quotidiana nella realtà cittadina senza mediazioni di comodo…per l’amministrazione.
Simone Carapia e Alessandro Mirri
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