E’ terminata in questi giorni anche nell’imolese la raccolta delle patate e anche nel nostro territorio è confermata la scarsa disponibilità di prodotto come dichiarato anche dagli altri areali italiani e del Nord Europa.
In Italia, nel 2015 la produzione di patate è attesa in calo del 15% rispetto a quanto raccolto lo scorso anno. In Europa, si stima un calo della superficie investita a patate del 3,5% rispetto al 2014 ed una flessione della resa produttiva del 12%.
Questo risultato è frutto sia della riduzione delle superfici investite, sia delle rese produttive per ettaro, penalizzate anche dalle temperature eccezionalmente alte che sono state registrate nel corso di alcune delle principali fasi di sviluppo fenologico della coltura.
Un’analisi confermata anche dal presidente della Cia di Imola, Giordano Zambrini. “Il calo è notevole anche nella nostra zona dove, da qualche anno, si è assistito ad un aumento delle aree coltivate anche se oggi è difficile stabilire la quantità esatta di produzione. Una scelta avviata da diversi agricoltori che vedono in questo tubero nuove opportunità di crescita e sviluppo”.
Un’opportunità che, comunque, prevede difficoltà nella coltivazione.
“I costi più alti – precisa ancora Zambrini – sono per il seme e la concimazione. E poi i problemi durante la crescita: ristagni d’acqua o, al contrario, la mancanza di pioggia.”.
Tornando all’analisi attuale, le vendite sono in linea con quelle degli anni precedenti e ciò fa ben sperare per la commercializzazione del prodotto italiano, notoriamente più richiesto dal consumatore.
La carenza della disponibilità di patate a livello nord europeo tiene in tensione il mercato con prezzi in rialzo.
I componenti della Commissione Paritetica di Borsa Patate di Bologna hanno trovato l’accordo sull’indicazione di un aumento del prezzo delle patate nelle confezioni da 2,0 e 2,5 kg, per prodotto di prima categoria, portandolo a 0,80 Euro/kg sovra imballo compreso.
“Il mercato è buono – conclude Zambrini – ma i costi alti a fronte di volumi bassi per i produttori vogliono dire un’annata nella normalità”.
Cia di Imola
Dott.ssa Alessandra Giovannini