La deroga nell’ultimo decreto del Consiglio dei ministri. Se non bastasse è pronto un emendamento alla legge. L’assessore Pillati: “Se tutto va come deve andare, metà delle insegnanti in servizio già a settembre”
Al via l’assunzione delle 158 maestre comunali delle scuole dell’infanzia che hanno superato il concorso di aprile. Sono questi i giorni decisivi per la risoluzione dell’intoppo burocratico che aveva impedito al Comune di dare corso alla prima tranche di assunzioni a tempo indeterminato, con il contratto enti locali, delle maestre precarie. La chiave di volta è contenuta nel decreto enti locali licenziato giovedì sera dal consiglio dei ministri, anche se la dirigente del personale di Palazzo d’Accursio, Maria Grazia Bonzagni, per prudenza aspetta di leggere l’esatta formulazione del testo, al momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
“??In ogni caso, se la dicitura della modifica necessaria per assumere le maestre non fosse chiara – dice Francesca Puglisi, senatrice e membro della segreteria di Matteo Renzi – mi impegno personalmente ad intervenire in sede di emendamenti, quando il decreto passerà alle Camere per la conversione in legge. L’ho già assicurato anche all’assessore all’istruzione, Marilena Pillati. Questa era una delle richieste più precise e nette da parte dell’Anci”.
A parte la dovuta cautela, vista la partita molto delicata, c’è molto ottimismo tra chi ha potuto seguire da vicino la partita, e del resto la modifica era contenuta nell’ordine del giorno della riunione.
?Si tratta, in pratica, di prevedere un’eccezione per le maestre alla norma che impone di collocare nel 2015 e 2016 il personale soprannumerario delle Province, e quindi solo vincitori di concorsi comunali fino al 2014. Non esistono però maestre provinciali, e quindi è stata chiesta dall’Anci una deroga, prevista nell’ultimo decreto uscito dal consiglio dei ministri.
“In base ai nostri calcoli, 158 insegnanti verrebbero assunti in due anni – spiega l’assessore alla scuola Marilena Pillati – di cui circa la metà dal primo settembre 2015. Questa operazione è compatibile col bilancio del Comune di Bologna”. Anche perché le maestre assunte a tempo indeterminato occuperanno spesso un posto che hanno già rivestito per anni come personale a tempo determinato: il precariato nella scuola materna comunale ha infatti raggiunto punte del 40%.
Vogliamo maestre stabilizzate anche a Imola (quartiere della città metropolitana di Bologna)… Da settembre… È chiedere troppo per uscire dalla confusione attuale?
L’Amministrazione Comunale di Imola deve prendere un immediato impegno in merito!
Come CSA pretendiamo che il personale sia considerato e valorizzato!
Imola, 17 giugno 2015
CSA Regioni Autonomie Locali
Federazione Territoriale Imolese