Imola, 16 dicembre 2025 – Il Comune ha annunciato il Capodanno 2026 in piazza Matteotti: musica dal vivo, speaker, countdown collettivo, panettoni, brindisi e uno special guest ancora da svelare. Una serata presentata come occasione di condivisione nel centro storico, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, all’insegna della sicurezza e del decoro urbano. Però, c’è un’assenza notevole che peserà più di ogni altra cosa: la mancanza dei fuochi d’artificio.
Il comunicato ufficiale usa quel linguaggio di legno tipico delle comunicazioni della giunta Panieri: “inclusivo, rispettoso e attento alla sicurezza”. Parole vuote, quasi rituali. Ma resta una domanda da farsi: si può davvero chiamare Capodanno una festa che rinuncia al suo momento simbolico più forte? I fuochi sono il culmine emotivo della mezzanotte, quell’istante in cui lo sguardo di tutti si alza al cielo per un futuro migliore e l’anno nuovo comincia davvero con un’esplosione di luci, colori e speranze.Questo rito collettivo è stato, per anni, parte integrante della notte di San Silvestro in tante città d’Italia.
Ad Imola, e non solo, dopo lo stop imposto dal Covid, il ritorno dello spettacolo pirotecnico nel 2023 aveva riportato migliaia di persone in strada, restituendo alle città un momento riconoscibile, condiviso e gratuito per tutti.Quest’anno, di nuovo, la giunta Panieri sceglie di rinunciare del tutto ai fuochi, ufficialmente per motivi logistici legati al cantiere della Rocca e per una visione più “responsabile” della festa. Però l’impostazione complessiva dell’iniziativa lascia intendere tutt’altro. Dalla comunicazione emerge che la serata ruoterà in buona parte intorno a certi locali del centro, con attività di somministrazione di bevande e cibo. Questi locali resteranno aperti, guarda caso, proprio in una notte in cui anche i loro dipendenti dovrebbero essere liberi di festeggiare. Così, l’evento non sembra più un gesto pubblico e gratuito per tutta la città, ma una festa di consumo con ricaduta economica prevalente su esercizi commerciali selezionati.
E quando un evento comunale rinuncia allo spettacolo più atteso e visibile a tutti, senza bisogno di consumare, ma insiste su ciò che si può bere o mangiare nei bar, è chiaro che l’inclusività resta solo una parola di circostanza. Certo, la musica e i brindisi possono rendere piacevole una serata qualunque, ma non sostituiscono quel momento collettivo che rende unica la mezzanotte del 31 dicembre. Senza i fuochi, il Capodanno in piazza diventerà un evento ordinario, privo di quella magia che lo rende memorabile. Sarà una festa che non esplode, ma si spegne piano esattamente come Imola negli ultimi 4 anni…
Altre storie
Imola, firmato l’accordo sul Bilancio 2026-2028 con i sindacati: nessun aumento dei tributi, “priorità a fragili e welfare”.
Ausl di Imola: la diabetologia esiste ancora o è stata dismessa?
Camere di sicurezza e diritti delle persone arrestate: a Parma il 29 gennaio la formazione per la Polizia locale