6 dicembre 343 d.C. A Myra, in Asia Minore, muore un vescovo di nome Nicola. Nessuno immagina che, diciassette secoli più tardi, la sua figura sarà quasi cancellata dalla memoria popolare e sostituita da un uomo barbuto vestito di rosso, diventato un’icona globale del marketing e associato per sempre alle campagne pubblicitarie della Coca-Cola. Eppure San Nicola è esistito davvero. Era un vescovo noto per la carità segreta: la sua leggenda più celebre racconta di tre sacchi d’oro gettati di notte attraverso la finestra di una casa povera per salvare tre sorelle dalla prostituzione. Da quel gesto nacquero la tradizione dei tre doni e il simbolo delle tre sfere che ancora oggi vediamo sulle insegne dei compro-oro. Per secoli, in tutta Europa, il 6 dicembre era il suo giorno. Portava doni ai bambini buoni e, nelle versioni germaniche, puniva i cattivi insieme a figure oscure come Knecht Ruprecht o Krampus. Tutto ruotava attorno al santo, non alla notte di Natale.
Tra XV e XVII secolo, nei Paesi Bassi, il vescovo cambia volto e diventa Sinterklaas: ancora con mitra e pastorale, ma già più laico, più narrativo, meno religioso. Arriva a cavallo, non sulle renne, approda in nave dalla Spagna e si fa accompagnare dal moro Zwarte Piet, figura oggi molto discussa. È la prima metamorfosi, lenta ma irreversibile. Poi attraversa l’Atlantico. Quando gli olandesi fondano Nuova Amsterdam, portano Sinterklaas con loro. In un’America protestante, però, i santi non sono ben visti e la figura viene riscritta. Nel 1809 lo scrittore Washington Irving lo trasforma in un ometto allegro che vola sui tetti con un carro trainato da un cavallo. È il preludio della slitta. Nel 1823 la poesia “’Twas the Night Before Christmas” compie la rivoluzione definitiva: il personaggio smette di essere un vescovo, non arriva più il 6 dicembre ma la notte di Natale, diventa grassoccio, gioviale, ride “ho ho ho”, scende dal camino e vola con otto renne. La componente religiosa evapora. Santa Claus è nato.
Da lì in avanti l’industria prende in mano la sua immagine. Tra il 1863 e il 1886 l’illustratore Thomas Nast definisce l’icona moderna: cappotto rosso bordato di pelliccia bianca, cintura nera, stivali, sacco di doni, residenza al Polo Nord. Nel 1931 Coca-Cola dà il colpo finale affidando all’artista Haddon Sundblom la creazione della versione che conquisterà il pianeta: un Babbo Natale sorridente, rubicondo, familiare, vestito di un rosso che diventa riconoscibile ovunque. Per oltre trent’anni quell’immagine entra nelle case di mezzo mondo, trasformando il personaggio in un marchio universale. Coca-Cola non ha inventato Babbo Natale, ma l’ha reso definitivamente commerciale.
Nel 2025, nei Paesi anglosassoni e in gran parte del mondo globalizzato, quasi nessun bambino sa chi fosse il vero San Nicola. Il 6 dicembre è diventato un giorno qualunque, mentre Babbo Natale domina indisturbato nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Vive al Polo Nord circondato da elfi-lavoratori, controlla i bambini tutto l’anno e ha persino un colore ufficiale: il rosso Coca-Cola (Pantone 484). Eppure non tutto è perduto. In alcune regioni d’Europa San Nicola resiste. Nei Paesi Bassi e in Belgio Sinterklaas arriva ancora il 5 dicembre, spesso più atteso del Kerstman. In Germania, Austria, Svizzera tedesca, Alto Adige, Trentino, Friuli e parti del Veneto e della Lombardia, i bambini aspettano ancora San Nicolò il 6 dicembre, talvolta accompagnato dal Krampus. In queste terre, la tradizione è doppia: i doni del santo il 6 dicembre, quelli di Babbo Natale o del Gesù Bambino a Natale.
San Nicola non è stato sconfitto: è stato assorbito. La sua figura è stata svuotata del significato cristiano e riciclata come personaggio commerciale. Il vescovo che regalava tutto in segreto per amore di Cristo è diventato il simbolo del consumo natalizio: più spendi, più sei buono. Se questa trasformazione sia un tradimento o l’evoluzione naturale di un rito collettivo, lo deciderai tu. Ma la prossima volta che vedi un Babbo Natale gonfiabile davanti a un centro commerciale, ricordati che sotto quella barba sintetica si nasconde il fantasma di un uomo del IV secolo che lanciava sacchi d’oro dalle finestre per salvare tre ragazze dalla miseria. Buon 6 dicembre. E, se puoi, raccontalo a un bambino.
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